Segnali. Ci piace pensare che il pellegrinaggio nei luoghi del passato, sia un modo ideale per ricongiungersi al futuro che ricomincia. D’altronde Nemanja Matic è un gigante (194 cm) fatto così. I luoghi delle sue radici, quelli in cui è cresciuto prima come uomo e poi come calciatore, sono quasi terra sacra da non dimenticare. Per questo, proprio quando si lega ancora per un anno alla Roma, il fatto che in questi giorni sia passato per Bijelo Polje, nello stadio del Jedinstvo, dove ha giocato il suo primo campionato da professionista, è il filo rosso che lo lega all’attualità. Nella stagione 2002-05, a 16 anni, era un piccolo fenomeno di precocità; adesso invece che gli anni sono 34, il serbo è diventato uno straordinario esempio di longevità agonistica che il club giallorosso ha apprezzato sotto tanti punti di vista, tanto da prolungare il suo rapporto con lui fino al 2024.

AUTOMATISMO 

Le 36 presenze stagionali (26 solo in campionato) rappresentano in fondo solo la punta dell’iceberg di un rendimento che tracima anche fuori dal campo. Da un paio di settimane erano scattate le condizioni che gli consentivano di accedere al secondo anno di contratto con la Roma a un ingaggio identico nella parte fissa – circa 3,6 milioni – più bonus (circa 600 mila euro) che cambieranno a seconda dei trofei e della coppa europea che la Roma disputerà. Non sorprende che José Mourinho lo abbia voluto come suo pretoriano in giallorosso. Agli ordini dell’allenatore, infatti, ha disputato in carriera 197 partite fra Chelsea, Manchester United e Roma, vedendo davanti a sé in questa speciale classifica solo Ricardo Carvalho (292), John Terry (266), Frank Lampard (215) e Paulo Ferreira (211). Una sorta di gotha del “mourinhismo”.

FEELING ROMANISTA 

  

Ma il percorso di Matic pare prescindere anche da questo aspetto. In attesa di scoprire quello che succederà con Mourinho, il centrocampista serbo ha scelto, a prescindere dalle sorti altrui. Nemanja a Roma sta benissimo, tanto da aver comprato anche casa. Non solo. Nello spogliatoio è sempre più leader, e lo sta dimostrando non solo grazie al feeling che ha instaurato con campioni affermati come Dybala e Wijnaldum, ma anche per il ruolo da chioccia che sta avendo con i giovani che si stanno affacciando adesso nel calcio che conta. Un nome su tutti è quello di Volpato, che spesso ricorda come i consigli di Matic gli siano utili per crescere.

 

NUOVA MEDIANA 

  

Con queste premesse non sorprende che il futuro sia sempre nel segno di Matic. In fondo, nel centrocampo della prossima stagione il serbo ci sarà senz’altro, così come Pellegrini e Cristante. Se l’avvenire di Bove è tutto da scrivere anche in relazione al mercato, per adesso resta comprensibilmente in bilico la questione legata al riscatto di Wijnaldum, che si aggira intorno agli 8 milioni. L’olandese è in prestito dal Psg ma, a causa del grave infortunio subito ad agosto, il suo rendimento finora non è potuto essere all’altezza delle aspettative. Morale: bisognerà vedere, anche perché la Roma non ha certo perso di vista Frattesi. Così, grazie al fatto che di fatto il club è proprietario del 30% del cartellino, se in estate arrivasse l’azzurro, è logico che l’interesse per Wijnaldum si affievolirebbe. Una cosa è certa: ancora una volta non si prescinderà da Matic. Perché di giganti in gamba, nel mondo del calcio, ce n’è sempre bisogno.