Chi sei diventato, Leandro Paredes? Deludente e litigioso nel suo anno alla Juventus, ha comunque reso memorabile la stagione vincendo il Mondiale in Qatar con un ruolo importante. Scartato velocemente da Luis Enrique al Psg, ha meritato comunque la chiamata della Roma e gli elogi di Mourinho. Cercasi verità tra le contraddizioni strutturali.

Paredes, rendimento inferiore alle aspettative

È lecito domandarsi se l’operazione emergenziale varata da Tiago Pinto - andava sostituito Matic che aveva deciso di mollare la compagnia ad agosto - sia stata efficiente. Il rendimento di Paredes finora non è stato solo inferiore ai tempi d’oro, tra lo Zenit San Pietroburgo e lo stesso Psg, ma anche rispetto al primo periodo da romanista, quando il nostro era un giovane emergente in cerca di gloria e faticava a rosicchiare spazio tra gli esperti roditori del centrocampo. Non a caso il ct argentino Scaloni lo ha retrocesso ad alternativa, neppure così strategica: contro l’Uruguay è rimasto in panchina, in Brasile è entrato a venti minuti dalla fine.

A Trigoria deve ancora fare la differenza

Nessuno poteva chiedergli di essere uguale a Matic, fisicamente e tatticamente. Paredes è stato scelto anzi perché aveva qualità maggiori nell’impostazione del gioco. Il fatto però è che nei primi mesi a Trigoria raramente ha confermato le caratteristiche migliori: lo scorrimento del pallone, il passaggio intelligente, i calci piazzati non hanno funzionato come Mourinho avrebbe desiderato. Tra l’altro la sua presenza ha obbligato Cristante a giocare spesso da mezzala, con i conseguenti smottamenti nella fase difensiva. Una squadra di ferro con Ibañez, Smalling e Matic si è così scoperta più fragile nella fase difensiva.

Obiettivo ritrovare autostima e ritmo

 

È immaginabile tuttavia che Paredes possa ricordarsi il passato da playmaker prezioso. A soli 29 anni, senza uno storico di infortuni che giustifichi particolari preoccupazioni, probabilmente ha solo bisogno di giocare per ritrovare autostima e ritmo. Paradossalmente può essere l’altro centrocampista arrivato da Parigi a concedergli nuove occasioni: Renato Sanches martedì ha avvertito il solito fastidio muscolare, il terzo da quando ha scoperto la Roma e la Serie A. Gli esami strumentali ai quali è stato sottoposto a Villa Stuart hanno dato esito tranquillizzanti. Non c’è lesione, secondo i piani Renato Sanches tornerà ad allenarsi con la squadra già domani. Ma le difficoltà del calciatore, evidentemente spaventato dalla prospettiva di farsi male di nuovo, suggeriranno a Mourinho una variazione sul tema tattico immaginato durante la sosta: Paredes, che avrebbe forse riposato di ritorno dalla trasferta in Brasile per poi tornare titolare contro il Servette giovedì 30, ritroverà spazio in formazione già contro l’Udinese, affiancato dai muscoli di Cristante e dal talento di Pellegrini, al rientro dopo 49 giorni. Di positivo riporta a casa l’umore dopo il turbolento successo al Maracanà: «Abbiamo fatto la storia, dobbiamo goderci il momento». I tifosi romanisti sperano di godersi Paredes, intanto. Renato Sanches avrà magari spazio nella ripresa. Come Bove, a sua volta spremuto dalla difficile serata dell’Under 21 in Irlanda. Se non altro le alternative in panchina stavolta ci sono.