Una scelta di principio. L’Italia poteva entrare nell’organizzazione del Mondiale 2030 con Arabia Saudita ed Egitto, ma ha detto no. Per un motivo ben preciso. «Abbiamo rifiutato una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030 — ha detto al programma Soul di Tv 2000 il presidente della Figc, Gabriele Gravina —. Convinti, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto». Perché? Ecco la spiegazione del numero uno della Federcalcio: «Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre».

Il Mondiale 2030 è stato poi assegnato dalla Fifa a Spagna, Portogallo e Marocco, con tre partite in Sudamerica tra Uruguay, Argentina e Paraguay. L’Italia organizzerà invece l’Europeo 2032 con la Turchia, prima grande manifestazione dal Mondiale del 1990.

 

Gravina è poi tornato sulla decisione di Roberto Mancini di lasciare la panchina dell’Italia per firmare proprio con l’Arabia Saudita: «Mi sento tradito da Mancini», le sue parole. «La sua scelta è stata una delusione sul piano umano — ha aggiunto Gravina —, non su quello sportivo. Mi sono sentito tradito in un sentimento puro nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico». E ancora: «Al di là degli interessi della sua scelta tecnica, per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere».