“L’AS Roma è lieta di annunciare Luca Rossettini come Responsabile Tecnico della Prima Squadra Femminile. Dopo aver collezionato 300 presenze in Serie A da calciatore, nel 2021 Rossettini inizia ad allenare all’interno del settore giovanile del Padova. Oggi è pronto a iniziare un nuovo capitolo della sua carriera insieme alla nostra Squadra Femminile, firmando un contratto fino al 2027. Benvenuto a Roma, Coach!”.
Dopo la firma sul contratto, Rossettini ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club giallorosso. Ecco le parole del nuovo tecnico della Roma Femminile:
Che cosa significa per lei arrivare in un club come la Roma?
“Per me è sicuramente un onore poter far parte di questa grande famiglia, un club importante e storico. Si parla della Capitale. E’ un grande passo sia dal punto di vista personale che professionale”.
Che cosa l’ha spinta ad avvicinarsi al mondo della Femminile?
“Fin dai primi calci in oratorio ho giocato con una ragazza soprattutto, che poi ha fatto carriera nel Femminile giocando anche in Nazionale. Poi negli anni successivi ho avuto altri incontri con giocatrici. Soprattutto nell’ultimo periodo l’avvicinamento di Canzi alla Juventus e di Soncin alla guida della Nazionale sono stati due fattori abbastanza importanti. Canzi è stato un collaboratore di un mio ex allenatore, con Soncin ci siamo scontrati in Primavera. Questo mi ha portato a seguire più da vicino ed apprezzare questo mondo. Il fattore fondamentale è stato la condivisione dei valori che ho avuto fin dalle prime chiacchierate con la dirigenza qui, è stata una boccata d’aria fresca”.
Cosa pensa di poter dare alla squadra, partendo dal suo vissuto da calciatore?
“Il fatto che fino a 5 anni fa ancora calcassi i campi mi permette di tenere ben presente le esigenze di una giocatrice, quello che può aver bisogno di sentire in campo. Questo per certi versi spero mi faciliti il compito. Sicuramente l’esperienza da calciatore mi aiuta a poter provare a trasmettere alle ragazze la cura dei particolari, quelli che possono fare la differenza ad alto livello e cambiare le sorti delle partite. Mi piace tantissimo nel lavoro di campo poter comunicare, raccontare aneddoti o particolari, trucchetti del mestiere che possano portare vantaggi nel gioco”.
Quale è la sua idea di gioco e che cosa pensa della rosa che si sta allestendo?
“La rosa è sicuramente competitiva e viene da un percorso importante. Raccolgo un’eredità importante, vanno fatti i ringraziamenti a chi mi ha preceduto. Accolgo un lavoro ben fatto, con principi condivisi. Qualcosa cambierà, quindi inizia sicuramente un lavoro nuovo. Mi inserirò cercando di valorizzare quello che c’è stato e inserendo i principi di gioco che per me sono importanti. Mi piacciono le squadre aggressive, un gioco offensivo, e pretenderò una squadra che cerchi di dominare le partite dall’inizio alla fine. Non vuol dire fare solo possesso palla, che è comunque importante, ma tenere lo sguardo rivolto alla porta. Il nostro obiettivo è fare tanti gol e portare tante giocatrici in fase offensiva”.
Il Tre Fontane e il pubblico sono stati importanti negli ultimi anni.
“Dal punto di vista del tifo ho un ricordo incredibile legato a Roma, è stata la mia prima panchina in Serie A nel settembre 2007. All’Olimpico, in una domenica di settembre, in cui c’era tutto il popolo giallorosso che cantava l’inno: un ricordo indelebile, forse più vivido del mio esordio. Ora non dico che è chiudere un cerchio, ma sicuramente un valore. Non vedo l’ora di entrare in campo e sentire di nuovo i tifosi cantare quella canzone per spingere le ragazze”.
Che cosa si aspetta da questa avventura?
“Mi aspetto di non deludere le aspettative che ha avuto in me la dirigenza. Mi sono sentito ricercato, voluto, è stata riposta grande fiducia nei miei confronti e questo vuol dire responsabilità e massima professionalità, cercando di ridare indietro la fiducia concessa. Spero e sono convinto di poter dare qualcosa alle ragazze, troverò i modi affinché loro si sentano sempre protagoniste per raggiungere i traguardi che sogniamo tutti”.