21 aprile 2025 – Oggi il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco, un pontefice che ha segnato la storia della Chiesa cattolica con la sua umiltà, la sua vicinanza ai più deboli e, non da ultimo, la sua profonda umanità. Tra le tante sfaccettature che hanno reso Jorge Mario Bergoglio una figura tanto amata anche al di fuori dei confini religiosi, c’era una passione sincera e genuina: il calcio.
Un tifoso del San Lorenzo
Nato a Buenos Aires nel 1936, Papa Francesco ha sempre conservato nel cuore la sua squadra del cuore: il Club Atlético San Lorenzo de Almagro, una delle cinque grandi del calcio argentino. Era solito raccontare con affetto dei pomeriggi passati con il padre allo stadio, dei cori, delle emozioni vissute da tifoso tra la gente. Anche dopo la sua elezione al soglio pontificio nel 2013, non ha mai nascosto la sua fede calcistica, tanto da ricevere maglie, palloni e perfino calciatori in udienza.
Il calcio come metafora di vita
Per Papa Francesco il calcio non era solo uno sport. Spesso lo utilizzava come metafora della vita, della solidarietà, del gioco di squadra. In numerosi discorsi ha esortato i giovani a “giocare la partita della vita con coraggio, con spirito di gruppo, aiutandosi l’un l’altro come in una squadra vera”. Era solito dire che il calcio, se vissuto con passione e rispetto, poteva insegnare valori fondamentali come la fratellanza, la lealtà, l’impegno.
Gli incontri con i grandi del pallone
Nel corso del suo pontificato, Papa Francesco ha incontrato alcune delle più grandi leggende del calcio mondiale. Da Maradona a Messi, da Buffon a Ronaldo, ha accolto con gioia tanti campioni, parlando con loro non solo di sport, ma soprattutto di responsabilità, dell’importanza di essere esempi positivi per i giovani. In una delle sue frasi rimaste celebri, disse: “I campioni veri non si misurano solo dai gol o dai trofei, ma da quanto riescono a restare umili e solidali.”
Un’eredità anche sportiva
Oggi, mentre il mondo intero si stringe nel ricordo di un Papa che ha saputo parlare al cuore di tutti, il mondo del calcio si ferma per rendergli omaggio. Tanti club e calciatori stanno dedicando pensieri, preghiere e minuti di silenzio a colui che, con semplicità e un sorriso discreto, ha dimostrato che la fede e la passione per lo sport possono camminare insieme.
Papa Francesco ci lascia un’eredità immensa, fatta di gesti, parole e testimonianze. E in mezzo a tutto questo, c’è anche quel pallone, simbolo di gioco, unione e speranza. Proprio come lui lo vedeva.