Sarà la paura di ritrovarsi a bocca asciutta, sensazione sgradevole quando di mezzo ci sono i soldi, come nell’estate 2017, ma sta di fatto che il Barcellona ha imparato molto dalla lezione Neymar. Quando il Psg del ricco emiro del Qatar, Tamin bin Hamad Al Thani, versò nelle casse catalane la clausola rescissoria del fuoriclasse brasiliano, che all’epoca ammontava a 222 milioni di euro. L’acquisto più costoso della storia del calcio. Letto così. Visto, invece, con gli occhi e le strategie di mercato del Psg, un investimento a lungo termine per costruire una squadra di campioni, che da quest’anno annovera anche Lionel Messi (oltre che Kylian Mbappé, arrivato proprio nel 2017, in quell’estate sconvolgente all’ombra della Torre Eiffel).


 

Il riassunto del più grande smacco subito dal Barcellona, in una sessione di mercato, è stato presto fatto. Ed è per questo che ora i blaugrana – quattro anni dopo, economicamente, navigano in cattive acque – quando acquistano un giocatore fanno firmare clausole da 400-500 milioni di euro. Per dare un freno deciso alle spese pazze degli sceicchi in giro per l’Europa. Perché, appunto, nel Vecchio Continente non c’è soltanto il Psg, ma anche il Manchester City. Che ogni tanto si affaccia in Spagna e porta via qualche talento. Detto questo, in casa Barcellona ora è il turno di Emre Demir, semisconosciuto ai più, prelevato dai blaugrana per 2 milioni di euro dai turchi del Kayserispor, ma con una clausola monstre e inattesa di 400 milioni di euro. Da non confondere con Yusuf Demir, «il Messi austriaco», che ha una clausola di addirittura 500 milioni di euro.

 
 
 

Di 400 è quella di Eric Garcia, il difensore centrale sbarcato nella Liga dai Citizens a parametro zero. O ancora l’anno prima a Sergino Dest, acquistato dall’Ajax e clausola, guarda caso, di 400 milioni di euro. O tornando indietro nel tempo per Dembelé, quando firmò lasciando il Borussia Dortmund. Non solo. Perché pure i prodotti del vivaio vengono «protetti» con clausole così alte. Come, ad esempio, il fenomeno Ansu Fati, che ha abbattuto ogni tipo di record ma ora alle prese con problemi fisici vari. O, per ultimo, quella del giovane terzino Alex Balde, arrivato a quota 500. La lista è lunga, lunghissima. Ed ecco, quindi, la politica blaugrana. Scottati dal caso Neymar, è meglio non farsi trovare impreparati. Anche se questa volta la clausola monstre è sul contratto del giovanissimo Demir, centrocampista nato il 15 gennaio 2004, che resterà in prestito in Turchia, al Kayserispor. Chi sarà il prossimo?