Dopo un primo anno a tinte chiaroscure, per Florent Ghisolfi è arrivato il momento della verità. Il dirigente francese, approdato a Trigoria nel luglio dello scorso anno, è chiamato a dimostrare di aver imparato dagli errori commessi nella sua stagione d’esordio.
Definirlo un ottimo direttore sportivo, al momento, sarebbe prematuro. Ma una cosa è certa: la fortuna finora non gli è mancata. Nonostante un mercato estivo 2024 tutt’altro che esaltante, in cui è stato speso un budget come non si vedeva da anni nella Capitale, Ghisolfi è riuscito a recuperare buona parte delle cifre investite, grazie a operazioni in uscita e a una piccola plusvalenza con Samuel Dahl .
La vera sfida, però, è appena cominciata. In questa finestra estiva, il ds dovrà dimostrare abilità soprattutto sul fronte delle cessioni — un aspetto in cui il suo predecessore Tiago Pinto aveva fatto scuola. Il potenziale “tesoretto” da reinvestire sul mercato dipenderà molto dalla sua capacità di liberare la rosa da giocatori fuori progetto come Hermoso, Abraham, Abdullhamid, Solbakken e Darboe.
Sul fronte acquisti, sarà fondamentale seguire le indicazioni dell’allenatore. Conoscendo il profilo tecnico e caratteriale del mister, non ci sarà spazio per colpi casuali o innesti numerici: serviranno giocatori funzionali, mirati, capaci di inserirsi nel sistema di gioco fin da subito.
Un dettaglio che potrebbe fare la differenza: se lo scorso anno Ghisolfi poteva contare sul supporto di Lina Souloukou, oggi avrà al suo fianco una figura come Claudio Ranieri. Un salto di qualità importante, non solo per l’esperienza dell’ex tecnico, ma anche per una comprensione più profonda del calcio italiano, che potrebbe tornare molto utile al dirigente francese.
L’estate è appena iniziata, ma per Ghisolfi è già tempo di riscatto. Trigoria lo aspetta al varco.