Franco Ceravolo ex dirigente di Roma, Napoli e Juve, che ha lavorato a strettissimo contatto con Gasperini negli anni in bianconero è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo.
Ecco le sue parole:
Come ha appreso la notizia del passaggio di mister Gasperini sulla panchina della Roma?
“Gasperini ha dimostrato di essere un allenatore importante, ha vinto l’Europa League, con l’Atalanta ha fatto cose straordinarie negli anni. Posso e so di essere di parte, ma già nelle giovanili della Juve ne vedevi il valore, lo mandai al Crotone per fargli fare subito esperienza. Lì ha centrato ottimi risultati, anche se inizialmente era scettico di lasciare le giovanili per una prima squadra.Posso dire di aver avuto il coraggio di buttarlo nella mischia. Mi colpì il suo carattere, lui mi diceva sempre le cose in faccia, abbiamo avuto dei contrasti, ma l’ho sempre apprezzato. Sono contento che sia arrivato alla Roma, i giallorossi hanno preso un allenatore che sa lavorare, ma che ha bisogno di tempo”.
Come starà vivendo la questione Ranieri?
“Credo tranquillamente, perché lui ama lavorare in campo, non ha avuto mai bisogno di qualcuno che lo aiutasse nella gestione. Gian Piero sa fare questo, ama stare da solo e ragionare con la sua testa, di concerto con lo staff. Posso garantire che a lui interessa solo l’organizzazione, la struttura, il lavoro sul campo, non va in difficoltà se manca qualche figura in società”.
Svilar sarebbe una perdita importante per Gasperini?
“Svilar ha fatto un campionato straordinario e Gasperini vuole sempre bravi giocatori. Se la Roma si dovesse privare di Mile, sicuramente lo rimpiazzerà. Posso dirvi che Gian Piero i giocatori forti non li vuole mandare via”.
Come mai è arrivato in una piazza che vive di calcio soltanto a 67 anni?
“A Crotone non arrivò da ragazzino, ma nel suo percorso professionale si è distinto. Grazie all’Atalanta come calcio italiano ci siamo fatti apprezzare, è stato tutto merito suo tutto. A Bergamo si sono sempre qualificati in Champions, la Dea ormai è una grande squadra, lo è diventata con Gasperini in panchina, restando negli ultimi 6-7 anni costantemente tra le prime in classifica. Ripeto, a lui interessa fare bene il suo lavoro, quindi bisognerebbe porre ai dirigenti dei grandi club questa domanda, non so perché non lo abbiano contattato con convinzione prima. Con uno come il mister, un direttore sportivo lavora di meno, perché sulle questioni di campo pensa a tutto lui, Gian Piero non necessita di nessuno. Tuttavia, in realtà, a Bergamo nel corso delle varie stagioni, Gasperini aveva ricevuto delle proposte, ma ha preferito continuare la sua esperienza lì in Lombardia”.
Quali tra questi calciatori, col modo di giocare Gasperini c’entrano poco o nulla: Paredes, Pellegrini, Dybala, Dovbyk?
“Sono 4 grandi giocatori, Dybala io l’ho avuto a Palermo, se lui sta bene, non me ne priverei mai. Gasp è un allenatore che sa adeguarsi anche all’organico di cui dispone. Sono sicuro che i 4 citati in precedenza sono ben tenuti in considerazione da Gian Piero”.
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