Ci sono storie che sembrano scritte per il grande schermo, racconti di sacrificio, talento e riscatto che catturano il cuore e ispirano. Quella di Wesley Vinícius França Lima, conosciuto semplicemente come Wesley, è una di queste. Un ragazzo partito dal nulla, da un parcheggio polveroso di Sao Luis de Maranhão, Brasile, che di notte aiutava i clienti a lavare e trovare posto per le loro auto, sognando un futuro che sembrava lontanissimo. Oggi, a soli 21 anni, è una stella nascente dell’AS Roma, un terzino destro che incanta con la sua velocità, versatilità e voglia di dimostrare al mondo di cosa è capace. La sua parabola, però, non è solo una storia di calcio: è un viaggio di resilienza, di sogni più grandi degli ostacoli e di un legame speciale con chi ha creduto in lui, come il suo procuratore Balo Coelho, al secolo Marlio Joel Lyra Coelho, ex campione di futsal che ha visto in quel ragazzo un diamante grezzo.
Wesley nasce il 6 settembre 2003 a São Luís de Maranhão, una città lontana dai riflettori del calcio brasiliano, un luogo dove il sogno di diventare un calciatore professionista sembra più un’utopia che una possibilità concreta. La sua infanzia non è facile: in un’intervista al portale brasiliano ge.globo, Wesley racconta di come, da adolescente, lavorasse la sera come parcheggiatore per contribuire alle spese familiari. “Tornavo a casa tardi, con le mani sporche di polvere e il cuore pieno di speranze,” ha detto. “Sapevo che il calcio era la mia via d’uscita, ma non era facile. Giocavo di giorno, lavoravo di notte.” Quelle notti passate a dirigere auto sotto le stelle non erano solo un mezzo per guadagnare soldi: erano una scuola di umiltà, di perseveranza, di resistenza.
Il calcio, per Wesley, era una passione che coltivava sin da bambino, giocando per strada con palloni sgonfi e scarpe consumate. Le sue prime esperienze sono con le squadre locali, ma è con l’ingresso nelle giovanili del Flamengo che la sua vita inizia a cambiare. Il talento c’è, è evidente, ma il cammino è ancora lungo. È qui che entra in gioco Balo Coelho che in un’intervista a Flamengo TV, ricorda il primo incontro con Wesley: “L’ho visto giocare in un torneo locale. Correva come se il pallone fosse la sua vita. Ma ciò che mi ha colpito di più era il suo sguardo: determinato, affamato. Ho capito subito che non era solo un giocatore, era un guerriero.”
L’ascesa al Flamengo: il primo palcoscenico
Il debutto di Wesley con la prima squadra del Flamengo arriva il 9 dicembre 2021, in una partita di Série A contro l’Atlético Goianiense. Ha solo 18 anni, ma dimostra una maturità sorprendente. “Ero nervoso, ma non avevo paura,” racconta Wesley in un’intervista a ESPN Brasil. “Sapevo che ogni minuto in campo era un’opportunità per cambiare la mia vita.” Da quel momento, diventa una presenza costante nella rosa del Flamengo, collezionando oltre 100 presenze tra Série A, Copa do Brasil e Copa Libertadores. Nel 2025, partecipa anche al Mondiale per Club, affrontando colossi come il Bayern Monaco. I numeri parlano chiaro: 25 presenze stagionali, oltre 2000 minuti in campo, e un debutto con la nazionale brasiliana il 20 marzo 2025, in una vittoria per 2-1 contro la Colombia. Ma dietro i numeri c’è una storia di sacrifici. Wesley non dimentica le sue origini.

Il ruolo di Balo Coelho: un mentore oltre il campo
Balo Coelho non è solo un procuratore per Wesley: è una guida, un padre, un punto di riferimento. Ex giocatore di futsal, Coelho conosce bene il peso dei sogni e delle difficoltà. “Wesley aveva tutto: talento, velocità, versatilità. Ma gli mancava qualcuno che credesse in lui senza riserve. Io e i miei soci, Siqueira e Moisés, abbiamo lavorato non solo per trovargli un club, ma per costruirgli un futuro.” ha detto Coelho, che accompagna Wesley in ogni passo, dai tornei giovanili alla firma con la Roma. È lui a negoziare con il Flamengo e a gestire i contatti con i club europei, rifiutando offerte da Zenit e Milan per puntare sul progetto tecnico della Roma, che Wesley sentiva più vicino.
L’arrivo a Roma: un’accoglienza da star
La trattativa per portare Wesley alla Roma è stata una telenovela durata un mese. Il Flamengo, consapevole del valore del suo gioiello, ha resistito fino all’ultimo, chiedendo 25 milioni di euro più 5 di bonus. La Roma, guidata dal ds Massara e dal tecnico Gian Piero Gasperini, non ha mollato. Gasperini, che aveva già messo gli occhi su Wesley ai tempi dell’Atalanta, vede in lui l’esterno perfetto per il suo 3-4-2-1: veloce, versatile, capace di giocare sia come terzino che come quinto di centrocampo.
Il 27 luglio 2025, Wesley atterra a Fiumicino alle 6:40 del mattino. Nonostante l’orario proibitivo, un centinaio di tifosi lo accoglie come una star, chiedendo autografi e selfie. “Non me l’aspettavo,” confessa Wesley in un’intervista al canale tematico giallorosso. “Sentire l’amore dei tifosi mi ha dato i brividi.” Indosserà la maglia numero 43, diventando il 46esimo brasiliano nella storia del club, un’eredità che porta con orgoglio, come dimostra il suo gioco social su Instagram in cui riconosce leggende giallorosse come Cafu e Aldair.
La vita oltre il campo: un ragazzo semplice con un cuore grande
Wesley non è solo un calciatore: è un ragazzo che porta con sé i valori della sua terra. La storia di Wesley França è quella di un sognatore che non si è mai arreso. Dalle notti passate a parcheggiare auto alle luci dell’Olimpico, il suo percorso è un inno alla perseveranza. E in questo viaggio, Balo Coelho è stato più di un procuratore: è stato il faro che lo ha guidato verso la gloria. Roma lo aspetta, pronta a innamorarsi di un ragazzo che porta con sé il calore del Brasile e la fame di chi sa cosa significa lottare.



