Focus sui prossimi avversari: la Roma contro il laboratorio tattico più pericoloso del torneo
Quando si parla di Midtjylland, il rischio è sempre lo stesso: scambiarlo per una favola moderna, una squadra di provincia che vive un momento positivo. In realtà, quello che arriverà all’Olimpico per affrontare la Roma è uno dei progetti calcistici più strutturati e metodici d’Europa, una macchina costruita su dati, intensità e innovazione tattica, oggi diventata anche pericolosissima sul piano offensivo.
Il Midtjylland non è una sorpresa: è un sistema che funziona. E in questa Europa League 2025/26 lo sta dimostrando con una lucidità quasi spietata.
Una leadership europea costruita sul dominio
Quattro partite, quattro vittorie, 12 punti, 11 gol segnati e una media di 2,75 reti a gara. I numeri raccontano un dominio netto, ma a colpire è la modalità con cui i danesi si sono presi il girone.
Non si tratta di vittorie episodiche o casuali: Sturm Graz, Maccabi Tel Aviv, Nottingham Forest (in Inghilterra) e Celtic sono state tutte travolte da una struttura che pressa, recupera alto e colpisce con precisione chirurgica. Il segnale più forte arriva dal match contro il Celtic: tre gol in otto minuti nel primo tempo, un blackout imposto con ferocia e ritmo europeo. Il Midtjylland segna sempre, attacca con continuità e impone ritmo. Ma soprattutto, gioca per comandare la gara.
Il Midtjylland secondo Tullberg: pressing, verticalità e caos organizzato
Con l’arrivo di Mike Tullberg in panchina, il club ha completato la propria metamorfosi. Se Thomas Thomasberg garantiva equilibrio, controllo e solidità, Tullberg ha alzato il volume: più aggressività, più coraggio, più velocità.
Il modulo di riferimento è un 3-4-2-1 che si trasforma costantemente in fase offensiva. La linea difensiva a tre funge da base per liberare gli esterni, mentre i due trequartisti agiscono tra le linee con libertà di movimento totale. Il risultato è un sistema dinamico, imprevedibile, difficile da leggere con schemi statici.
Il Midtjylland non attacca in modo lineare: destabilizza. Accetta anche il rischio, pur di mantenere il controllo emotivo della partita. E questo lo rende pericoloso soprattutto contro squadre che difendono con blocco medio, come la Roma di Gasperini.
Identità europea: squadra intensa, non ingenua
Nonostante il profilo offensivo, il Midtjylland non è una squadra sprovveduta: sa quando abbassare il baricentro, quando gestire e quando riaccendere il pressing. La chiave sta nella transizione: recupero palla e immediata verticalizzazione, con pochi tocchi e ricerca rapida della profondità.
In trasferta concede spazi, è vero, ma lo fa per attirare e colpire. Contro il Nottingham Forest ha sofferto, ma ha dimostrato maturità e lucidità nei momenti critici, confermando una gestione mentale fuori scala per una squadra proveniente dalla Superliga.
I volti simbolo del pericolo danese
Il riferimento offensivo, il nome da copertina e anche l’uomo mercato è senz’altro Franculino, centravanti moderno per caratteristiche: rapidità nello spazio, cinismo sotto porta, capacità di attaccare il primo palo e di finalizzare in pochi tocchi. A supporto si alternano giocatori dinamici come Cho Gue-sung, Osorio o Gogorza, capaci di alternare rifinitura e inserimenti, creando linee di passaggio continue.
Il centrocampo, con la vecchia conoscenza del nostro calcio Philip Billing a fare da metronomo energetico, garantisce equilibrio e recuperi, mentre sugli esterni la spinta è costante, creando superiorità numerica e scardinando le difese che difendono in modo posizionale. È una squadra giovane, intensa, ma sorprendentemente matura nelle scelte.
Il vero rischio per la Roma
La Roma non affronterà un outsider, ma una squadra che vive un momento di massima consapevolezza tecnica. Il Midtjylland gioca con leggerezza mentale e identità chiara: qualità che spesso diventano pericolose contro avversari obbligati a vincere, come la Roma ingolfata di questa prima fase di Europa League.
Il rischio principale per i giallorossi è quello di sottovalutare la velocità delle transizioni danesi, soprattutto se l’equilibrio difensivo dovesse spezzarsi in fase di possesso. I corridoi laterali e lo spazio tra le linee sono il terreno di caccia preferito di questa squadra.
Squadra piccola solo per nome
Il Midtjylland ha smesso da tempo di essere una “sorpresa”. È una realtà tecnica che interpreta il calcio europeo con modernità, metodo e coraggio. Contro la Roma arriverà con la mentalità di chi non ha nulla da perdere e molto da guadagnare, ma soprattutto con la convinzione di potersela giocare alla pari. E forse è proprio questo il punto più pericoloso.



