Era il 4 giugno 2024 quando Florent Ghisolfi metteva piede a Roma, accolto con entusiasmo e fiducia come nuovo direttore sportivo giallorosso. Giovane, promettente, reduce da buoni risultati in Ligue 1, l’arrivo del dirigente francese veniva visto come l’inizio di una nuova era per il club capitolino. Tuttavia, a distanza di poco più di un anno, la sua avventura si è già conclusa.
La notizia è arrivata questa mattina, ancora una volta di martedì: separazione consensuale tra la Roma e Ghisolfi, che lascia il club dopo una stagione poco incisiva e piena di ombre.
Un inizio difficile
Le prime difficoltà erano emerse già nei mesi estivi del 2024, con una campagna acquisti lenta e incerta. L’allora allenatore Daniele De Rossi aveva espresso preoccupazioni sulla crescita della rosa, con innesti giudicati poco funzionali al progetto tecnico. La fiducia iniziale da parte della tifoseria si è affievolita rapidamente, alimentata dai risultati altalenanti e da un mercato poco convincente.
Ghisolfi ha impiegato del tempo per ambientarsi nella realtà romana, e l’inizio del campionato – tutt’altro che esaltante – non ha certo aiutato. L’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina ha rappresentato una svolta anche per il DS, che ha iniziato a comunicare con maggiore chiarezza e, finalmente, in italiano.
Un mercato senza guizzi
Il mercato invernale è stato, di fatto, privo di colpi significativi. Gli unici due acquisti utilizzati con continuità da Ranieri sono stati Gurna-Duath e Rensch, ma la loro presenza non è bastata a fare la differenza. La Roma ha vissuto un girone di ritorno straordinario, ma il merito è stato attribuito quasi interamente all’esperienza e alla guida del tecnico testaccino.
Alcune operazioni – come il riscatto di Dahl da parte del Benfica e l’inaspettata promozione del Sunderland, che ha permesso il rientro della cifra spesa per le fee – avevano fatto sperare in una permanenza di Ghisolfi. Anche le parole al miele di Gian Piero Gasperini in un’intervista recente sembravano confermare questa ipotesi.
Un bilancio deludente
E invece, la separazione. Florent Ghisolfi lascia Trigoria senza aver mai davvero inciso sul progetto tecnico e sportivo della Roma. La sua gestione non ha lasciato segni tangibili, e il suo passaggio nella capitale verrà probabilmente ricordato come una parentesi anonima.
Ora la società dovrà voltare pagina e ripartire da un nuovo profilo dirigenziale. L’obiettivo sarà chiaro: ricostruire un’identità forte e un progetto sportivo coerente, all’altezza delle ambizioni della piazza romanista.