Dopo mesi di silenzio e attese, la società giallorossa rompe il ghiaccio con un comunicato che segna la fine ufficiale della stagione e soprattutto annuncia una novità tanto simbolica quanto carica di significato: il ritorno al vecchio logo.
Una scelta che ha immediatamente fatto vibrare le corde emotive della tifoseria romanista. Quel simbolo, legato alla storia, alla tradizione e alla passione viscerale per la squadra, torna a rappresentare la Roma. È una piccola, grande vittoria per chi non ha mai smesso di chiederlo. Per chi in quel logo rivedeva la vera anima romanista.
Tuttavia, il comunicato ufficiale della società lascia un retrogusto amaro: si celebra ciò che, a detta della dirigenza, è stato fatto bene, senza alcun riferimento alle zone d’ombra che hanno caratterizzato questa stagione. Nessun accenno alle delusioni, agli errori, alle promesse mancate.
La domanda, dunque, è inevitabile: di chi è il merito di questa stagione? Della società o del solo Claudio Ranieri, vero collante di un gruppo che ha lottato fino all’ultimo? Si parla di traguardi, di futuro, di visioni tecniche. Ma al momento, l’unica certezza per il tifoso romanista ha un nome e un cognome: Claudio Ranieri.
La fiducia nelle parole si è consumata. Anche perché è la stessa società che, solo sette mesi fa, annunciava l’arrivo di Ivan Juric come uomo in grado di portare trofei. Oggi, quella stessa dirigenza parla di “nuovo ciclo” con Gian Piero Gasperini alla guida. Un progetto tecnico ambizioso, sulla carta solido, ma che dovrà dimostrare di essere reale nei fatti.
Il tifoso accoglie Gasperini con rispetto e speranza, ma anche con la richiesta più semplice e concreta possibile: non lasciatelo solo quando arriveranno i momenti difficili. Perché arriveranno. Come sempre accade a Roma.
Questo non è un attacco, ma una riflessione lucida. È il sentimento di una tifoseria stanca di parole che non si trasformano in azioni. È il grido di chi ringrazia per il logo, ma non dimentica gli anni passati tra promesse e illusioni.
Come recita un coro molto noto in Curva Sud:
“Il passato non si dimentica .”