Per rafforzare la Roma della prossima stagione c’è tanto lavoro da fare in entrata, pescando gente di personalità, perché la squadra attuale non ha leader, o ne ha troppo pochi. Fra questi Svilar, che però fa il portiere. Non è leader il capitano di lungo corso, Pellegrini, che indossa sempre meno la fascia perché raramente è titolare. Avrebbe queste doti Mancini, spesso frenato dall’esuberanza che gli offuscava, ieri più di oggi, la vista. Più o meno come Paredes. Per il resto, Dybala è leader tecnico ma non carismatico. Il resto è composto da elementi sì esperti, tipo El Shaarawy che però non ha il posto fisso, o Saelemaekers e Ndicka, ma il carisma è un’altra cosa. O da personaggi in cerca di un autore in panchina che gli infonda caratterialmente ciò che non hanno, oppure da sbarbati che hanno bisogno di guide in campo e nello spogliatoio. Ci sono due-tre allenatori che farebbero al caso della Roma da questo punto di vista. Dipende da Friedkin la svolta. Il nome dell’allenatore segnerà inequivocabilmente il destino della squadra. Che nel frattempo non perderà uno dei pochi elementi “magnetici”. Perché l’ex semisconosciuto Mile Svilar ha dimostrato di avere una personalità di spicco. Oltre a doti tecniche che lo mettono sul podio della Serie A nella sua categoria. Serpeggia pessimismo in città sul suo futuro, ma non è giustificato dai fatti. Le parti lavorano per limare dettagli. Il calciatore è tranquillo e ha già manifestato le sue intenzioni, non giurando amore eterno come fanno i bugiardi del calcio ma spegnendo focolai alimentati da chi dà per scontato che parta. La Roma si avvicinerà alla cifra richiesta dal calciatore, ma Svilar non è a rischio addio. A meno che in estate non arrivi un vagone con almeno 50-60 milioni di euro, cifra che farebbe oggi saltare qualsiasi banco. Ma niente di tutto questo sarà legato al contratto da firmare. perché la Roma e Svilar non hanno dubbi sul rinnovo.
