La maglia numero 8 della Roma è molto più di un semplice numero: è un simbolo di leadership, cuore e qualità. Indossata da alcuni dei centrocampisti più rappresentativi della storia giallorossa, questa maglia ha sempre avuto un significato speciale.
Agostino Di Bartolomei: l’eterno capitano
Il numero 8 più iconico è senza dubbio Agostino Di Bartolomei. Capitano dello Scudetto 1982/83, è stato il volto silenzioso e carismatico di una Roma gloriosa. Intelligente, leale e profondo, Di Bartolomei ha incarnato i valori più puri della romanità e del calcio giallorosso.
Toninho Cerezo: tecnica e visione
Tra i protagonisti della Roma europea degli anni ’80 c’è anche Toninho Cerezo, centrocampista brasiliano che con la maglia numero 8 ha incantato i tifosi con la sua visione di gioco e il suo stile sudamericano. Decisivo in Serie A e Coppa Campioni, è rimasto nel cuore dei tifosi per classe e carisma.
Hidetoshi Nakata: un lampo indimenticabile
Pur rimanendo poco a Roma, Hidetoshi Nakata ha lasciato un segno indelebile. Memorabile il suo ingresso in campo contro la Juventus nel 2001, quando con un gol e un assist a Montella cambiò le sorti del match Scudetto. Quella stagione si concluse con la Roma campione d’Italia: anche questo è potere del numero 8.
Nemanja Matić: l’equilibrio dell’era Mourinho
Più di recente, Nemanja Matić ha indossato l’8 con eleganza e solidità. Pilastro del centrocampo di José Mourinho, ha portato esperienza e intelligenza tattica in un momento in cui la Roma cercava stabilità e personalità in mezzo al campo.
Edoardo Bove e la transizione
Fino alla scorsa stagione, il numero 8 era stato indossato fugacemente da Edoardo Bove, giovane prodotto del vivaio romanista. Dinamico, generoso e sempre al servizio della squadra, Bove ha dimostrato che la Roma può ancora crescere i suoi campioni in casa.
E ora, però, toccherà a Neil El Aynaoui farla sua. Dotato di corsa, intensità e visione, il franco-marocchino è uno dei primi rinforzi richiesti per migliorare il centrocampo giallorosso. Il suo stile ricorda i grandi mediani moderni: dinamico, tecnico e con margini di crescita importanti.
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