I racconti di Zio Artemio: Artem Dovbyk

La Roma estiva di Daniele de Rossi, progettata per un 4-3-3, riesce ad assicurarsi le prestazioni del pichichi della lega, Artem Dovbyk. Praticamente 40 milioni di euro per questo ragazzone grande e grosso dall’aria glaciale, reduce da una stagione straordinaria al Granada e da un’esplosione forse tardiva per una carriera comunque ancora giovane. L’inizio non è dei migliori, come d’altronde per tutta la squadra, ma dalla traversa di Cagliari si evince una certa facilità di dialogo con Paulo Dybala, fino alla fatal Genova (per DDR), dove conferma di avere complicità con il numero 21 giallorosso. Ma da tempo il progetto (?) tecnico giallorosso aveva mostrato enormi lacune naufragando prima del nascere tra scelte di mercato discutibili (Le Fée, Saud per citarne due), toppe all’apparenza sontuose (Hummels ed Hermoso in luogo della buona intuizione Danso, morta per problematiche di salute del calciatore) ed una nostalgica prepotenza che porterà il tecnico giallorosso a dover necessariamente virare sulla difesa a 3. Il resto è storia. Dopo quattro partite la Roma prende il sentiero più assurdo che esista chiamando Ivan Juric a dall’allenarla (allenarla? Così è se vi pare). E qui per Artem arrivano dei gol importanti ma anche tante prove opache seppure iniziano anche ad emergere alcuni pregi, i gol. Quasi sempre decisivi, o a sbloccare o a chiudere il risultato. Ma la lotta in serie A è roba diversa dalle maglie sfilacciate delle liga. Preoccupa una fragilità strutturale (perde contrasti impossibili mettendo a confronto le sue doti fisiche con quelle degli avversari), una scarsa attitudine tattica (tante volte in fuorigioco ad ogni match) ma resta una sensazione, per chi scrive in questo momento, positiva. Se servito, fa gol, ma non solo. Se chiamato allo scambio secco con un compagno (leggasi inizio con Dybala), sa anche regalare colpi di tacco e in generale resta una glacialità di fondo molto utili quando, per esempio, deve andare dagli 11 metri. Insomma, Dovbyk non ha dimostrato di valere quei soldi ma nemmeno di non poterli valere. Non ha lottato come ci si aspettava, ma spesso ha messo la zampata decisiva, da 3 punti. E la Roma è stata un completo disastro, fino a Claudio Ranieri. Ma anche Ranieri ne ha sottolineato più volte i difetti. Al momento, si andrà avanti insieme. Per scelta? Per mancanza di acquirenti? Perché costato troppo? Ad oggi non conta. E la curiosità di vederlo lavorare con Gasperini è molto forte. Chiedete intorno al fuoco dei racconti di Zio Artemio, vi dirà che poteva fare di più, ma che ogni sigillo ha fatto male, molto male. Per fortuna agli avversari.

Voto complessivo: 6

Voto con De Rossi: 5,5
Voto con Juric: 5,5
Voto con Ranieri: 6

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