Mats Hummels, ormai al passo d’addio, a Roma non ha lasciato il segno sul campo come avrebbe voluto e come avrebbe potuto fare qualche anno fa, ma ha saputo mostrare anche il volto più umano e ironico di sé. Intervistato da Idealista per la rubrica “A casa dei campioni”, il difensore tedesco ha raccontato il suo legame con la città, con la squadra e con il suo futuro, lasciando trasparire emozioni autentiche.
“Il nostro è un mestiere meraviglioso e molto impegnativo – ha spiegato –. Credo che viverlo anche con leggerezza, soprattutto fuori dal campo, sia fondamentale. Ho un grande senso dell’ironia, e mi piace farlo emergere anche attraverso i social”. Parole che dipingono un Hummels sereno, consapevole del proprio percorso, ma ancora affamato di sogni.
La stagione con la Roma ha lasciato il segno: “È stata un’avventura meravigliosa. Ogni momento vissuto resterà per me un ricordo indelebile. Spero in un finale a lieto fine, voglio chiudere l’anno con la Roma in Europa”.
Un amore sbocciato anche fuori dal campo, in una città che lo ha conquistato fin da subito. “Roma è una città meravigliosa che non ha bisogno di presentazioni. Ogni suo angolo ha qualcosa da raccontare. Vivere qui è stato fantastico”.
E se un giorno decidesse di metter radici nella Capitale? “Mi piace la tranquillità ma anche la comodità. Non amo il traffico, quindi sceglierei una zona ben collegata ma non caotica. Una cosa è scegliere una casa per viverci, un’altra per investirci: in quel caso punterei sicuramente sul centro storico”.
Hummels ha le idee chiare anche sul tipo di casa ideale: “A Roma, con questo clima, una villa con piscina sarebbe perfetta per passare tempo con amici e familiari. Mi adatto in base alla città e al suo stile di vita”.
E sull’immobiliare come investimento? “È un settore che mi incuriosisce e potrei esplorarlo in futuro. L’idea mi attira molto”.
Infine, uno sguardo al domani, quando appenderà gli scarpini al chiodo: “Il calcio mi ha dato tantissimo. Quando smetterò, mi prenderò il tempo per riflettere e capire la strada giusta da percorrere. Ma di certo il calcio resterà una possibilità”.
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