ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Zinetti: “Il derby è una cosa incredibile. Gasperini sta cercando di adattare le sue idee ai giocatori che ha”

Giuseppe Zinetti, ex portiere della Roma tra il 1990 e il 1993 e oggi allenatore, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo a pochi giorni dal derby contro la Lazio.

Come li ha vissuti i suoi derby?
Era una cosa incredibile. Da quando arrivi a Roma la prima cosa che ti dicono è ‘mi raccomando il derby’. Questa cosa te la porti dietro finché non ci arrivi. La settimana del derby è tosta sotto l’aspetto mentale, emozionale e dell’impegno, perché sai che c’è mezzo stadio che si aspetta il massimo per poter vincere. E’ un qualcosa che ti dà un’adrenalina incredibile. Ricordo il mio primo derby: la notte successiva camminai tutto il tempo per smaltire l’adrenalina, non riuscivo a capacitarmi del loro pareggio. Ne ho fatti diversi, non ho mai perso ma non ho neanche mai vinto uno. In questo momento Roma e Lazio stanno vivendo un periodo simile di rinnovamento, con difficoltà economiche ed extra-calcistiche, ed entrambe stanno provando a costruire una squadra competitiva per quanto possibile“.

Quale è la squadra messa meglio?
I pronostici sono fatti per essere smentiti, ciò che conta è quello che accade tra il prima e il dopo. Il cuore mi dice Roma, mi auguro che Gasperini riesca a sfruttare al meglio le caratteristiche che ha a disposizione e a mettere in difficoltà la Lazio. Ultimamente vedo una Lazio che usa poco il fraseggio, che cerca di verticalizzare il più in fretta possibile“.

Lei ha giocato a Pescara con Gasperini: che cosa ne pensa del suo arrivo a Roma?
Era il mio capitano a Pescara, abbiamo giocato 2-3 anni insieme. Era già un capitano-allenatore, se la dividevano lui e Leo Junior. Secondo me al momento a disposizione dei giocatori che, rispetto al materiale umano che aveva all’Atalanta, sono un pochino inferiori. Mi riferisco agli esterni, al centravanti. Lì c’era Zapata, con un fisico impressionante ma bravo anche con i piedi. E c’erano dei trequartisti come Ilicic e il Papu Gomez… Dybala e Soulé sono simili, ma la differenza è sotto l’aspetto fisico. Ricordo Gasp a Genova, con un pressing asfissiante: se non riconquistavi palla entro 15 secondi cominciava un putiferio. La stessa cosa l’ha fatta all’Atalanta e ci ha provato a Roma, soprattutto all’inizio, mentre ora sta cercando di adattare le sue idee e il suo gioco alle caratteristiche dei giocatori. Magari aspettando anche rinforzi in ottica futura“.

Non è ancora una Roma troppo ‘Ranieriana’?
Secondo me Gasperini è stato bravo proprio in questa scelta. La bravura di un allenatore è cercare di capire quello che hai per le mani. Non puoi proporre determinate idee se non hai caratteristiche adatte per farlo. Lui ha capito che giocando come giocava la Roma l’anno scorso, almeno in fase difensiva, al momento rischi molto meno rispetto a quello che vorrebbe proporre lui“.

Questa è una Roma giovane: come valuta un profilo come Pisilli?
Se Pisilli giocasse in una squadra inglese o spagnola non avrebbe dei problemi di critiche. E’ giovane e abbiamo la certezza che ha delle qualità e delle possibilità di diventare un patrimonio per la crescita. Non si può pensare che se sbaglia 1-2 partite allora va bocciato per sempre perché è troppo giovane. Sbagliando s’impara, a meno che uno non faccia degli errori eclatanti e nel caso di Pisilli non mi sembra. Ha delle buone qualità per diventare un buonissimo giocatore, deve avere la possibilità di sbagliare per crescere e approfondire le sue caratteristiche“.

Non possiamo non chiederle di Svilar…
Ha confermato quanto dicevamo nei mesi e negli anni scorsi. Ha avuto la possibilità di giocare con continuità e ha dimostrato il suo reale valore, questa è una cosa importante. Credo che sia stato Svilar a dare fiducia agli allenatori, con le sue prestazioni“.

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