ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Mariani: “Non mi aspettavo una Roma così, Gasperini è stato sopraffatto. Tutti la temono: ecco perché”

Pietro ‘Pedro’ Mariani, allenatore ed ex difensore tra le altre di Torino, Bologna e Venezia, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo a poche ore da Roma-Torino. Ecco le sue parole:

Chi le aveva detto che Gasperini sarebbe stato l’allenatore della Roma?
Solo perché siete voi, non dovrei… Vi darò un indizio: ho giocato nel Brescia insieme al secondo di Gasperini, Tullio Gritti, che è mio amico. Mi aveva fatto capire che era una cosa molto concreta: mancava la firma, ma c’era già un accordo concreto. Con tutti i difetti che può avere Gasperini, mi sembra che a Roma si stia sciogliendo. Raramente l’ho visto festeggiare così come ha fatto in queste prime uscite, è stato sopraffatto da un ambiente che io adoro“.

Si aspettava un impatto del genere?
No, sinceramente no. Per dare un’impronta ci vuole tempo. Non mi aspettavo che la Roma avesse quel ritmo già alla prima di campionato, nonostante un quarto d’ora leggermente in calo. Non mi aspettavo quella condizione fisica, c’è gente che sembra malata per quanto sono magri e asciutti. Angelino, per dirne uno, lo vedo tiratissimo. Le squadre di Gasperini di solito ci mettono qualche giornata a carburare, la Roma per ora no. Poi mi ha stupito come i calciatori abbiano assimilato le sue idee di gioco, pur avendo la Roma una squadra incompleta nel corso del mercato estivo. Gasp ha comunque sposato la causa giallorossa, accettando seppur a malincuore le difficoltà. La Roma è incompleta, ma sistemate alcune cose mi auguro che Gasperini possa aprire un ciclo vincente. Mi ha sorpreso anche la proprietà americana: credo che abbia finalmente compreso cosa è Roma e come funziona il calcio italiano. Tenere Ranieri in società è stata una chicca, ora parliamo di un club con i tasselli a posto per iniziare un ciclo importante“.

Anche in campo vede un Gasperini diverso rispetto a Bergamo?
Prima parlavo del fatto che è stato sopraffatto: può piacere o meno ma lui è un uomo intelligente e ha capito che cosa è Roma. A Bergamo ti intervistano due televisioni e tre radio, a Roma è tutto moltiplicato. So che si trova bene a Roma ed è contento della scelta fatta, aveva 15-20 offerte anche dall’estero e lui ha scelto Roma senza pensarci un attimo. Lo vedo diverso perché credo che abbia raggiunto una maturazione, facendo anche tesoro del suo essere introverso e un po’ troppo musone. Con tutto il rispetto per Bergamo e per i Percassi che hanno fatto scuola, Roma farebbe resuscitare anche un morto. Tutto è diverso, anche come progetto forse era troppo facile andare altrove: vincere a Roma non è come vincere a Milano, lo dico anche da calciatore. Gasp ha sempre lavorato in maniera serissima, anche all’Atalanta, ma penso che a Roma ci abbia messo qualcosa in più, altrimenti non si spiega una partenza del genere. Dal punto di vista fisico li avrà massacrati, ma non solo: non mi aspettavo minimamente una squadra del genere. In passato non aveva mai abbracciato nessuno in panchina, forse solo in coppa: sono rimasto a bocca aperta. Penso che allenare la Roma, a Roma, sia come guidare la Ferrari per un pilota di Formula 1“.

Anche a livello comunicativo, mai visto Gasp così.
E’ vero, sempre sorridente. A Bergamo non usciva nulla e lui spaccava gli spogliatoi, batteva i pugni e rompeva le porte. A Roma ogni spiffero esce. Ma questo suo pragmatismo ed essere equilibrato mi sorprende. Forse era qualcosa che gli era mancato già ai tempi dell’Inter. Forse ha compreso che Roma è Roma e Bergamo con tutto il rispetto è Bergamo, situazioni diverse a cui doversi adattare“.

E lei allora perché non ha mai giocato alla Roma?
E’ una cosa che mi porto dietro, il mio unico grande rammarico. Quell’anno che feci il militare con Di Bartolomei ci fu una concreta possibilità, ma il Torino non ne volle sapere. Sono nato al Filadelfia e guai a chi mi tocca il Toro, però quella roba lì mi manca. Roma è qualcosa di diverso: la gente, gli abbonati, la passione. E’ incredibile“.

Che partita sarà Roma-Torino?
La Roma ha vinto contro il Bologna, una squadra difficilissima e una partita difficilissima. Quella di Pisa era un’altra partita che andava interpretata, dovevi essere Roma ma dovevi essere anche una squadra operaia, sporca. Mi piace mettere in risalto queste cose, la Roma ha giocato due partite completamente diverse. A Pisa non è stata una Roma baldanzosa e leziosa, è stata sul pezzo come il Pisa e poi ovviamente quando c’era da fraseggiare l’ha fatto. Mi è piaciuta più a Pisa che contro il Bologna, che forse era una partita scontata a livello emotivo e ambientale. Roma-Torino mi incuriosisce, è una partita che temo. Il Toro è in difficoltà e non dico che Baroni ha la panchina calda ma poco ci manca. Il Toro ha 8-10 acquisti di buon livello, puoi perdere con l’Inter all’esordio ma non prendendone 5. Hanno preso giocatori per fare più moduli ma lui ne usa uno solo, c’è un po’ di caos. Per la Roma sarà una partita ancora diversa rispetto a quelle contro Bologna e Pisa, ma i giallorossi sono molto camaleontici e stanno sul pezzo: secondo me sapranno soffrire ancor di più dell’Atalanta, che quando soffriva prendeva gol. Se la Roma giocherà come sta giocando, e mi dispiace dirlo, difficilmente non uscirà con il bottino pieno: è la squadra più pericolosa, anche più del Napoli in questo momento. Poi il calcio è strano, chissà“.

La Roma di Gasperini sarà temuta anche oltre la Capitale?
Nel calcio quando chiacchierano e ti nominano vuol dire che ti temono. Quindi la risposta è sì. Il Napoli quanto può migliorare? Il 20%? Ottimo, è tanto. Il Milan? Stessa cosa. Alla Roma mancano i giocatori e fa queste cose, non ci sono tantissimi giocatori di livello e tra le prime 5-6 sulla carta quella che ha il potenziale maggiore da sviluppare è proprio la Roma. Un allenatore nuovo con un modulo e idee nuove, giocatori nuovi che ancora non abbiamo visto. Poi temono Roma: giocare a Roma in questo momento è un casino“.

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