Carlo Jacomuzzi, ex attaccante ed ex direttore sportivo di Atalanta e Napoli e con un passato anche nella Roma, oggi Presidente dell’Associazione Italiana Osservatori Calcistici, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7. Queste le sue parole:
Ci sarà prima l’elezione dell’allenatore della Roma o quella del Papa? E chi sarà?
“Difficile dirlo, Ranieri è una persona molto corretta e molto preparata. Ci penserà due, tre, quattro, cinque volte. Analizzerà tutto il contorno, che cosa la società metterà a disposizione e altro. Per andare su allenatori che hanno tante richieste non basta solo Claudio a decidere, serve anche la società e ci vorrà un po’ di tempo. Secondo me lui ha già qualcosa in testa, ma ora come ora non si espone e non può esporsi. Si dovranno anche analizzare i giocatori che possono rimanere e quelli che dovranno andar via, in un momento di mercato così anche pecuniariamente difficile… bisogna pensarci due volte sull’allenatore“.
Gasperini forse non sarebbe l’allenatore giusto per Roma?
“Per me potrebbe essere sicuramente l’uomo adatto, ma con lui ci vuole tempo. Vuole i giocatori che vuole lui, ha preso sempre giocatori utili al suo modo di giocare e alla sua mentalità. Deve cambiare tutto il modo di essere della Roma, che dovrebbe iniziare a pensare come la pensa lui. Potrebbe andare un po’ contro Ghisolfi, che invece prende giocatori di nome. Ranieri è una persona che ci pensa due volte a fare certi movimenti, mi sembrano anime un po’ diverse. La vedo difficile, attualmente. Anche Ghisolfi e Ranieri sono anime diverse, bisogna vedere come si concentreranno nel costruire la squadra insieme alla proprietà“.
Lei chi andrebbe a prendere?
“Bisogna vedere come vuoi giocare e chi metti a disposizione. Andrei su Simone Inzaghi. Come tipologia è un allenatore che lavora e che sa tutto, è molto istintivo e in panchina si agita ma la folla lo applaude. E’ il tipico allenatore che potrebbe piacere alla Curva, non chiede neanche troppo a livello di organico. Allegri? Lo prenderei, è una persona a modo, sa fare il suo mestiere. Sarri non lo prenderei, come neanche Farioli. Ancelotti invece lo andrei a prendere subito. Forse sarebbe il momento di farlo tornare, ma ci deve essere la società perché costa“.
Conte invece potrebbe lasciare Napoli?
“Lui sta bene a Napoli, ma non è contento di come l’entourage lo sta portando avanti. Non è entrato nella mentalità della società, di chi tira le fila. Si vede, altrimenti parlerebbe in maniera diversa. C’è qualcosa che non va bene. Se sistemano le cose può rimanere, altrimenti potrebbe essere una soluzione valida anche per la Roma. Lui s’impegna, come può“.
Meglio lavorare con un De Laurentiis o con un Friedkin?
“De Laurentiis se lo prendi sotto un certo punto di vista ti viene incontro, lui sa di calcio. E’ un personaggio di valore nel mondo del calcio. Friedkin… dipende come nasce il rapporto società-direttore-allenatore, poi si manifesta in tutto. I giocatori vanno dietro alle componenti“.
Che cosa ne pensa Ghisolfi?
“Ghisolfi in Francia è un ottimissimo direttore, conosce le manovra e l’ambiente. In un anno qui in Italia ha imparato, ha capito il movimento. Bisogna entrare nel nostro calcio, che è diverso dagli altri. Ho lavorato in Inghilterra quasi 9 anni, il mondo straniero è completamente diverso. Noi siamo passionali, da altre parti queste cose non ci sono e bisogna impararle e sentirle. A Roma, poi, è difficile: non puoi neanche andare a prendere un pacchetto di sigarette o una bottiglia d’acqua“.
Come giudica l’utilizzo dei software?
“Servono per avere l’idea. I software servono, ma poi il giocatore devi vederlo sul campo. I movimenti e le situazioni tecnico-tattiche sono completamente diversi dal vivo rispetto che in video. Mourinho al Chelsea una volta disse agli osservatori di vedere i giocatori dalla tribuna, anche al freddo e sotto un acquazzone. Il video serve per avere un’idea, solo per quello“.