Manuel Gerolin, ex centrocampista della Roma e oggi dirigente, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7. Queste le sue parole:
Nella sua esperienza in giallorosso faceva esplodere i tifosi con i suoi gol: lo ricorda?
“Erano altri tempi… Sono arrivato a Roma nell’86, c’era Eriksson che proponeva un calcio moderno fatto di pressing e offensività. Giocavo laterale destro, di spinta: eravamo una squadra propensa all’attacco e anche oggi avremmo potuto sicuramente dire la nostra. Negli anni ’80 tutti i campioni volevano venire nel nostro campionato, oggi se c’è un giocatore o un talento forte sicuramente non arriva in Italia. La Serie A non è così attrattiva come una volta e il livello sta calando“.
La sta sorprendendo la Roma di Gasperini?
“Tutti conoscevamo Gasperini e tutti sapevamo che fosse un grandissimo allenatore. All’Inter non ha avuto fortuna, ma è un signor tecnico ed è cresciuto in maniera esponenziale. Ha portato l’Atalanta a livelli importanti, ero convinto che lavorasse bene. Sta facendo crescere il gruppo e i tanti giovani che ci sono, sta portando una mentalità importante. Ma la Roma manca ancora di qualcosa per competere con le due-tre là davanti: l’Inter e il Napoli hanno qualcosa in più. Grandi applausi comunque a Gasperini, che sta facendo rendere tutti al massimo. Anche lì davanti c’è qualche carenza…“.
Come si può agire nel mercato di gennaio? La formula del prestito con obbligo di riscatto potrebbe essere utile per evitare i paletti?
“Si può fare, ma è molto difficile a gennaio trovare un tassello già forte e preparato al nostro campionato. Chi ha giocatori forti lì davanti, se li tiene. Di solito per spendere il giusto si prende magari un giocatore importante, ma U20 o U21, lasciandogli quei 6-7 mesi di maturazione. Il problema è che le punte della Roma non stanno rendendo come ci si immaginava, i due attaccanti dovevano fare sicuramente qualcosa in più per poi magari puntare su altro a gennaio“.
Avrebbe puntato su Ferguson?
“Le premesse erano sicuramente diverse, sia per lui sia per Dovbyk. Due giocatori così non dico che dovevano esplodere subito, ma era giusto aspettarsi qualcosa in più. Non è detto che la cura Gasp non riesca a tirare fuori qualcosa in più, anche da Ferguson che ha avuto diversi infortuni. Speriamo che la seconda parte di stagione possa essere diversa lì davanti o che Massara possa trovare qualcosa sul mercato“.
Che cosa ne pensa di Pisilli?
“Gasperini ha tanta esperienza, se lo sta centellinando… Ha dimostrato che alla Roma ci può stare e può crescere, ha esordito bene e tutti si aspettavano un’esplosione ma è giovane e ha concorrenza davanti. Sicuramente ha trovato l’allenatore giusto per crescere. Speriamo tutti possa diventare un campione, ma andiamo piano: al momento è già un ottimo giocatore che può soltanto crescere con Gasperini“.
Quale è il ruolo più difficile da rimpiazzare, magari anche in ottica Fair-Play Finanziario?
“Tutti i giocatori bravi sono difficili da rimpiazzare. Da Svilar a Koné passando per Ndicka, sono giocatori che la Roma non deve assolutamente perdere. Piuttosto darei fiducia a quelli che ci sono e al grande lavoro di Gasp. Non ci saranno gli attaccanti, ma i giallorossi sono comunque lì davanti: non si sa mai che nella seconda parte di stagione non possa esplodere qualcuno“.
La duttilità può essere uno svantaggio per un calciatore?
“Per gli allenatori può essere un vantaggio, mentre per il giocatore magari possono esserci delle perplessità: potresti non sapere dove posizionarlo al 100%. Alla fine però i calciatori duttili giocano e giocano bene dove li metti, poi è l’allenatore a trovare la collocazione giusta“.
Perché non è mai stato Direttore Sportivo della Roma?
“Massara è un bravissimo dirigente, con una grande esperienza anche se è abbastanza giovane. Ha lavorato con Sabatini, sa che i giocatori bisogna vederli. Penso che piano piano si stia costruendo anche un parco-osservatori: è importante avere le persone giuste che girino e sappiano valutare i giovani, capire quanto possono crescere e magari pagarli il giusto anticipare gli altri club. Io? Non sono mai stato vicino alla Roma, ma mi sarebbe piaciuto avere un’opportunità del genere“.


