ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – De Giorgi: “Gasperini allenatore preparato, Chivu scelta consapevole dell’Inter. L’Olimpiade è sempre un obiettivo”

Ferdinando “Fefé” De Giorgi, allenatore della Nazionale Italiana Maschile di Pallavolo, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7 a pochi giorni dalla sfida tra Roma e Inter, essendo lui anche tifoso neroazzurro. Ecco le sue parole:

Non diciamo subito che è simpatizzante dell’Inter…
Tifo Lecce e Inter, ovviamente se il Lecce è in Serie A tifo Lecce ma la seconda squadra è l’Inter. Diciamo che sabato non tifo dai… Dove la vedrò? Da quando siamo tornati per fortuna c’è un casino di situazioni e di richieste, ma la vedrò da Lecce, a casa“.

Le piace il fatto che una società come l’Inter sia stata affidata a un giovane come Chivu e la incuriosisce la Roma di Gasperini?
Gasperini è un allenatore molto preparato, ha le idee molto chiare di quello che vuole fare. Darà molto alla Roma. La decisione dell’Inter di prendere Chivu credo sia stata una scelta consapevole, è un allenatore che loro conoscono bene perché ha lavorato nelle giovanili quindi sanno sicuramente quali sono le sue qualità“.

Da allenatore, Gasperini è un tecnico adatto a una piazza come Roma?
Beh, Roma non è facile per nessuno. E’ una piazza tanto entusiasmante quanto complicata, c’è una passione enorme. Non farei ragionamenti sull’adattamento, Gasperini è un grande allenatore ed è uno molto capace che ha dimostrato che alla fine bisogna giocare bene a calcio. Ha una sua idea di gioco, importante. Anche nella pallavolo ci sono piazze complicate, come Modena, perché c’è un grande tifo e un grande affetto quindi le persone sono molto esigenti. Alla fine la passione verso la squadra va sfruttata e bisogna aiutare i tifosi a spingere con il gioco, con i risultati e soprattutto con l’impegno. Vincere poi non è semplice, ma con una squadra di valore vai avanti e riesci a superare anche le difficoltà e le sconfitte“.

Ha ancora addosso l’emozione di questo incredibile Mondiale vinto?
Da quando siamo tornati è un continuo ricevere affetto. Chiaramente viene anche raddoppiato dal risultato e dal fatto che anche le ragazze hanno vinto il Mondiale. E’ stato un mese storico e stiamo ricevendo tanto affetto e tanta considerazione, ci fa piacere“.

Ricordo che era appassionato di Ancelotti e Conte: è anche lei un allenatore molto esigente e ‘tosto’, per quanto riguarda il gruppo?
Di Conte ho sempre apprezzato questo chiedere tanto a sé stesso per dare tanto alla squadra. Sono un allenatore esigente in allenamento, anche se tutti mi vedono calmo e tranquillo. Non mi piace la mediocrità e le cose fatte non bene, divento fastidioso se le vedo. Non ci sono scorciatoie per ottenere risultati, il lavoro quotidiano è importantissimo e la differenza là fai lì, tutti i giorni. Se c’è bisogno in allenamento sono ancora più fastidioso sotto questo punto di vista, ma perché so che è importante per raggiungere risultati“.

Ranieri disse “la preparazione atletica può farla anche un verduraio”: lo sport oggi sta andando però nella direzione opposta?
Bisogna mantenere il giusto equilibrio, è la cosa migliore ma anche più difficile da raggiungere. Il lavoro fisico, se fatto bene e programmato nel modo giusto, ti permette di poterti anche allenare bene e creare situazioni dove poter crescere e tenere bene la partita. Ma non è tutto un discorso fisico: c’è un aspetto tecnico-tattico e di obiettivi da tenere in conto. Gestire una squadra è complesso, solo un elemento non ti porta in fondo“.

L’equilibrio tra vittoria e sconfitta è sottile, ma spesso vediamo sempre gli stessi protagonisti vincenti: come si fa a vincere?
Continuare a vincere non è semplice. La grande sfida nello sport è dare continuità ai risultati. Vincere una volta non è facile ma si può fare, la grande sfida è la continuità nei successi. Significa cambiare, allenarsi sempre un pochino meglio, migliorare. Non rimani ad alto livello se non continui a migliorare. E’ un discorso di mentalità, esigenza e sfida, che alcune persone hanno ben presente e quindi si attivano in tal senso“.

Quale è il prossimo step per la Nazionale Maschile di pallavolo?
Di Nazionali forti a livello maschile ce ne sono, c’è un grande equilibrio ad alto livello. Ci sono 4-5 squadre in cui le differenze sono davvero minime e chi vince lo fa perché in quella situazione è stato un po’ più bravo degli altri. L’anno prossimo abbiamo gli Europei in Italia, gireremo diverse città: la partita d’apertura sarà in piazza Plebiscito a Napoli, all’aperto, e sarà una cosa spettacolare. Poi andremo a Modena, Torino, Milano. Sarà importante perché è la manifestazione che comincia a qualificare per le Olimpiadi del 2028. Chi si riesce a qualificare può programmare meglio Los Angeles. L’allenatore può avere una visione a lungo termine, ma bisogna guardare sempre alla manifestazione successiva“.

Nella testa di un allenatore che ha vinto tutto, con un gruppo forte ma che verrà rinforzato con alcuni giovani, c’è l’idea di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi?
Quello resta sempre un obiettivo. Come allenatore posso avere un’idea di programmazione, ma la cosa migliorare per prepararsi alle Olimpiadi è guardare passo dopo passo. Il livello del gioco lo devi produrre in ogni manifestazione, poi c’è l’inserimento dei giocatori ma non siamo in attesa dell’Olimpiade. L’anno prossimo abbiamo l’Europeo e lo giocheremo al massimo, poi l’Olimpiade è un grande desiderio e un grande obiettivo che affronteremo quando arriverà. Tecnicamente il Mondiale è più difficile dell’Olimpiade, ci sono tutte le squadre mentre alle Olimpiadi non sono tutte le più forti. L’Olimpiade ha un approccio mediatico differente, ma il modo migliore per affrontarle è guardare passo dopo passo“.

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