Flavio Cobolli, tennista romano d’adozione e noto tifoso della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo. Ecco le sue parole:
E’ preoccupato per le scelte della società?
“Come ho sempre detto sono un tifoso della Roma e come tutti i tifosi sono il primo ad accogliere il prossimo e a sostenerlo per tutta la stagione. Tifo la maglia della Roma. Ovviamente spero in un grande allenatore come Allegri, ma non decido io. Come dico a tutti, tifo la maglia: oltre il risultato e oltre i momenti è sempre un privilegio andare in Curva Sud e tifare la nostra squadra, in ogni caso“.
Che idea si è fatto sulla figura dei Friedkin?
“Immettersi nel mondo del calcio è molto difficile, richiede tempo. Sicuramente hanno investito tanti soldi e continueranno a farlo, spero troveremo un altro trofeo a breve“.
Ha la speranza e la percezione che sia possibile rivedere la Roma ai vertici?
“Tutti noi vogliamo vedere una Roma ai vertici del nostro campionato e un po’ in tutta Europa, la speranza c’è e la voglia anche. L’inizio di questa stagione mi è dispiaciuto molto, De Rossi è sempre stato il mio più grande idolo calcistico. Poi è stato cambiato con Juric, che sinceramente a me come un po’ a tutti non piaceva molto. Il ritorno di Ranieri è stato una svolta, entrerà nella società e mi aspetto una svolta di tutto il progetto. Sono curioso verso l’anno prossimo, mi aspetto un grande cambiamento e un miglioramento notevole della squadra che, per me, è già forte. Ci sono dei ruoli che vanno migliorati, ma come tutte le cose: altrimenti si vincerebbe sempre. Abbiamo comunque una rosa di qualità e numerosa, i cambi sono una delle cose che dobbiamo implementare“.
Meglio vincere lo Scudetto o l’Europa League?
“Non lo so. Vincere. Non vedo l’ora di vincere lo Scudetto per vivere quei momenti che non ho potuto vivere nel 2001, quando non ero nato. Penso sia stato qualcosa di unico. Per la Conference ero a Vicenza da solo, ho rosicato tantissimo in un torneo a cui sono uscito al primo turno. Per vivere uno scudetto tornerei da qualsiasi parte del mondo“.
Soulé è un giocatore su cui fondare la Roma del futuro?
“All’inizio avevo un punto interrogativo su di lui. Conosciamo la piazza di Roma, è difficile e richiede tempo. Siamo dei tifosi che pretendono fin da subito. Soulé ha un ragazzo giovane, non aveva tanta esperienza e tanti minuti sulle gambe in Serie A. Bisogna dargli tempo, non sono tutti Yamal ma secondo me è un giocatore molto forte e che esploderà nelle prossime stagioni“.
Che sensazioni ha invece su Pellegrini?
“Premettendo che in una squadra preferisco i bravi ragazzi, come Bove o Pellegrini, comunque mi ispira sicurezza anche se manca un po’ di cattiveria, che però si acquisisce con la fiducia. Come giocatore mi è sempre piaciuto. Come nel tennis, senza fiducia è difficile giocare e soprattutto in uno stadio come Roma. Ci vuole qualcosa di positivo, come forse un rinnovo, che possa riaccendergli la scintilla“.
Come ha vissuto Bove l’emozionante post-gara di Roma-Fiorentina?
“L’avete visto, era emozionato e felice di ritrovare i tifosi della Roma. Si è lasciato andare, si è goduto a pieno il momento. Non è facile tornare nello stadio che ti ha cresciuto. E’ un ragazzo d’oro, è molto sensibile e credo sia comprensibile la sua reazione: è stato un momento molto bello e toccante“.
C’è competizione nel circuito ATP tra tifosi delle squadre di calcio?
“Non più di tanto, io sono il più tifoso. Io e Opelka ci prendiamo spesso in giro, non mi aspettavo fosse così tanto tifoso della Lazio. E’ una cosa divertente, che sono me manca nel nostro sport ma ci vuole. Il prendersi in giro e lo sfottò diventano cose per intrattenere il tempo, siamo sempre in giro e se fatte nel modo giusto possono aiutare“.