ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Cevoli (CT San Marino): “Gasperini crede nel lavoro e incide ovunque vada, ma a Roma dovrà gestire anche l’ambiente”

Roberto Cevoli, ex calciatore del Crotone nella stagione 2004-05 sotto la guida di Gian Piero Gasperini e attuale Commissario Tecnico di San Marino, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TeleRadioStereo. Ecco le sue parole:

Che ricordo ha di Gian Piero Gasperini?
Sono passati più di 20 anni, purtroppo. Erano i suoi primi anni da allenatore, ma aveva già i capelli bianchi. Dopo aver allenato nelle giovanili della Juventus, la prima esperienza nei professionisti è stata a Crotone e infatti in quella squadra c’erano tanti giocatori provenienti dalla Primavera della Juve. Ho un ricordo bellissimo, già si intravedevano qualità importanti. Voleva che giocassimo sempre con la palla, a calcio. Aveva fiducia. Questa è stata una sua grande qualità che ci ha permesso di salvarci a fine anno, anche se all’ultima giornata“.

Aveva già un carattere spigoloso?
Ha sempre avuto un carattere molto forte, è sempre stato una persona davvero diretta. Delle volte anche in malo modo, ma ti faceva capire bene quello che pensava. Non sempre è un difetto, anzi a volte è un pregio“.

Che cosa c’è di Gasperini in Cevoli?
Avevo già 37 anni e avevo deciso di smettere di giocare, non avevo bisogno di sicurezza ma sicuramente da lui ho visto e ho “preso” il trasferimento di sicurezza che dava ai giocatori. L’ho apprezzato molto per questo, l’ho visto lavorare con i giovani trasferendogli concetti che poi da allenatore io ho imparato e cerco a trasferire ai giocatori più ansiosi. Ce ne sono parecchi, ve lo assicuro. Ho anche imparato che la palestra serve molto ai giocatori, soprattutto per prevenire gli infortuni“.

Che cosa, invece, ha deciso di non portarsi dietro da Gasperini?
L’essere molto diretto secondo me non è sempre positivo, a volte devi capire con chi hai a che fare e i momenti che stai attraversando. Dopo una partita persa dire le cose in faccia ai giocatori non è sempre positivo… Ricordo l’episodio, non la partita ma l’episodio sì. Ci siamo voluti bene, reciprocamente, e ce ne vogliamo ancora, anche se ci vediamo davvero poco. Quell’anno lì qualche partita dopo venne esonerato ma poi venne richiamato alla fine, ma non portò rancore: è stata una cosa positiva, con serenità e con i suoi concetti ci ha aiutato a raggiungere un traguardo importante“.

Interagire con Gasperini è stato meglio per un 37enne già formato o per un giovane in rampa di lancio?
Per certi aspetti era meglio per gli anziani, per altri invece per i giovani. Per i ragazzi lui è stato un grande insegnamento, tutti quei ragazzi sono arrivati a fare categorie importanti e lui aveva già intravisto delle caratteristiche importanti in loro. Anche per gli anziani, però, era ancora un imparare. Con lui già si lavorava molto, fin dall’inizio. Gasperini credeva molto sul lavoro, già allora lavoravamo tanto in palestra“.

Come immagine l’avventura sulla panchina della Roma?
Penso possa fare molto bene, le qualità le ha dimostrate in campo per anni. Ha cambiato un po’ l’idea di calcio, gioca a uomo tuttocampo e attua un pressing alto. Fa rendere bene i giocatori, i fatti lo dimostrano: con l’Atalanta ha fatto grandi plusvalenze e reso grandi tanti giocatori, ottenendo anche grandi risultati. A Roma c’è un ambiente particolare e va gestito bene. Speriamo arrivino subito i momenti positivi che possano trascinare la gente immediatamente dalla sua parte“.

Come mai Gasp è alla prima vera esperienza in una big?
Bisognerebbe chiederlo a lui… secondo me l’allenatore ha bisogno di stimoli continui e forse Roma in Italia è la città che dà più stimoli. Ho giocato a Roma da avversario, è un’emozione e dà stimoli incredibili. Credo che da allenatore possa essere una cosa incredibile“.

Gasperini può essere considerato un allenatore vincente?
Sono valutazioni da tifosi, bisogna guardare nel complesso il lavoro dell’allenatore. Non è mai stato in grandissime squadre, ma ha sempre ottenuto grandi risultati. All’Inter è stata una parentesi breve e sfortunata. E’ un allenatore che incide e incide molto, poi ovviamente Roma è Roma e arrivare quinti o sesti, pur essendo buoni risultati, non basta: l’obiettivo è sempre vincere“.

Perché è complicato affrontare una squadra di Gasperini?
Fisicamente sono preparati bene, giocano con grande intensità, hanno forza e fisicità e attuano un pressing molto alto. Devi prendere le contromisure giuste, altrimenti diventa una giornataccia“.

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