ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Calvani (coach Virtus Roma 1960): “La Roma di Gasp prima in classifica è qualcosa di straordinario, a volte mi chiedo come sia possibile”

Marco Calvani, coach della Virtus Roma 1960 e grande tifoso della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7. Queste le sue parole:

Qualcuno l’ha definita il Claudio Ranieri della pallacanestro romana: è d’accordo?
Troppo buoni. Di Claudio Ranieri ce n’è uno, ho grande rispetto e stima per la persona e per il professionista, lo dico da tifoso romanista. Ranieri è Ranieri“.

Si aspettava una continuità di risultati del genere nel passaggio da Ranieri a Gasperini?
Ranieri è entrato in corsa e non è mai facile, in una situazione di un assetto e di una squadra stravolta dalle gestioni precedenti. Senza nulla togliere a De Rossi, di cui ho grande stima e rispetto. Ranieri è entrato in punta di piedi e con i guanti di velluto, da buon romanista, cercando di sistemare tutto. Gasperini è partito dal tappeto steso da Ranieri, la cui presenza è discreta ma quotidiana e ti dà quel supporto anche con i giocatori che serve. Ci sono due momenti fondamentali per raggiungere i risultati: la compattezza dello spogliatoio, di cui Ranieri ha dato dimostrazione soprattutto a Leicester, e il fatto che ci sia una società presente che riesca a soddisfare le esigenze dei giocatori mantenendo gli impegni per tenere tutti la testa libera ed evitare distrazioni. Può sembrare banale, ma sono aspetti che a volte sono anche più importanti di uno schema o di una scelta difensiva. Gasperini si trova in una situazione estremamente più semplice di quella in cui si era trovato Ranieri”.

Un connubio perfetto, non trova?
Senza alcun dubbio. Ogni tanto, però, da romano e romanista, mi chiedo come facciamo a essere primi in classifica, con una squadra che onestamente non è rappresentata per una qualità eccelsa: è qualcosa di straordinario. Ci riusciamo senza centravanti, senza un giocatore in grado di finalizzare ciò che viene costruito dal resto della squadra. Ogni volta abbiamo la fortuna di trovare risorse e gol che ci permettono di essere dove siamo adesso. Davvero straordinario!“.

Passiamo al basket. Prima posizione nel Girone Ovest della Serie B Nazionale: sa che le speranze per la Virtus GVM Roma 1960 sono piuttosto alte?
C’è da fare un plauso alla dirigenza, che ha rinverdito i fasti della pallacanestro a Roma attraverso chi ha fondato la Virtus 1960, Maurizio Zoffoli e Alessandro Tonolli. Non bisogna mai dimenticarsi della storia, da dove uno è partito e dove siamo. Poi il plauso va agli attuali dirigenti e al nuovo assetto societario guidato dal presidente Pasqualini. I progetti sono abbastanza ambiziosi: cercare di ridare a Roma ciò che meriterebbe, un posto nei vertici dei campionati nazionali italiani. La città è fagocitata dalle 2 squadre di calcio, mille attrazioni e mille interessi, un museo a cielo aperto: se non ti attesti al vertice perché un romano dovrebbe vederti? Devi offrire un prodotto di alto livello“.

Che cosa serve per la promozione in A2?
Stare con i piedi per terra e pensare che quello che si è fatto fino al giorno precedente non è sufficiente. Vivere di pressioni è un privilegio, vuol dire che stai facendo qualcosa di importante. La pressione, però, deve essere costruttiva. Bisogna essere lucidi nel sapere ciò che si sta vivendo e pensare di settimana in settimana, consci di avere uno staff alle spalle durante la settimana che si sente impegnato in prima persona e un club alle spalle che ti permette di lavorare al meglio. Sono romano e ne sono orgoglioso“.

Nel basket, così come nel calcio, le sembra di assistere a fenomeni odierni che sono “meno” rispetto a quelli del passato?
Oggi se non hai delle qualità atletiche sei fuori gioco, devi essere baciato dalla fortuna di avere un talento indescrivibile per sopperire alla mancanza di atletismo. Il basket anche si basa su questo, sulla capacità di un giocatore di giocare 1vs1. L’altra cosa preponderante è il baricentro, da anni ormai con l’introduzione del tiro da tre punti. Per me il solo tiro da tre punti ammazza la pallacanestro, sono più fan dell’equilibrio tra un gioco interno all’area e quello perimetrale“.

Che cosa ne pensa del progetto NBA Europe e della nuova franchigia che nascerà a Roma nel 2027?
Cerco di essere diplomatico, considerando che ho sempre detto quello che pensavo nella mia carriera (ride, ndr). Il campionato italiano dev’essere rispettato e non deve essere abortito per un qualcosa che non c’entra nulla con la nostra realtà e il nostro mondo. L’NBA è un mondo a parte, il tifoso paga salatamente per andare a vedere la partita e soprattutto ciò che c’è incontro: dal merchandising a ciò che gira intorno ai pasti. Ciò genera le plusvalenze economiche che muovono le franchigie. Noi non abbiamo questo tipo di cultura, con un rispetto del campionato italiano e dell’Eurolega che secondo me è la vera pallacanestro. L’NBA è soltanto uno show-business“.

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