ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Apolloni: “La Roma deve stare attenta al Parma. Gasp? Bravo a esaltare le caratteristiche dei suoi”

Luigi Apolloni, ex giocatore e allenatore del Parma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7 a poche ore da Roma-Parma. Di seguito le sue parole:

Che idea si è fatto del Parma di Cuesta?
Sabato ho visto la partita contro il Como, prima quella contro il Lecce che è stata davvero una brutta partita. Col Como, invece, la gara è stata molto interessante e sono stati bravi a limitare le qualità dei lariani. I primi minuti non avevano iniziato benissimo, poi hanno trovato le misure avendo anche qualche occasione per fare gol. Cherubini ha avuto l’idea di portare in Italia Cuesta, lo aveva già avuto nelle giovanili della Juventus. E’ un ragazzo molto molto preparato e intelligente, è entrato subito nella testa dei giocatori. Ovviamente la differenza per un allenatore la fanno i giocatori, che interpretano le idee che hai e ti portano risultati“.

Roma-Parma sarà anche Gasp contro Cuesta: ci sono i presupposti per fare qualche scherzo ai giallorossi?
La Roma ne ha fatti di scherzi, soprattutto in casa. Fuori invece interpreta meglio le gare, sfrutta le occasioni che le capitano. Gasperini è bravo a esaltare le caratteristiche dei suoi. La Roma ha più da perdere, deve vincere e dimostrare che le sconfitte casalinghe sono stati soltanto degli episodi. Il Parma è organizzato, ha qualità individuali e gioca bene da squadra“.

Di chi deve avere paura la Roma?
Bernabé è il giocatore più talentuoso, Pellegrino è molto forte sulle palle alte. Anche Cutrone è un giocatore generoso. Il Parma è una squadra giovane. Gasperini, invece, sta costruendo e raccogliendo tantissimo in questa fase e ha un’opportunità importante. Contro il Sassuolo la Roma ha fatto un’ottima gara, ora l’obiettivo è non deludere i tifosi che andranno allo stadio“.

Oggi vorrebbe marcare Dovbyk?
Dovbyk ha delle qualità, domenica contro il Sassuolo è entrato davvero bene. Sento che viene molto criticato, anche durante il mercato sembrava dovesse andar via. Rispetto ai tempi nostri questi ragazzi sono molto più insicuri, hanno bisogno di conferme da parte dell’allenatore. Nella nostra epoca noi giocatori prendevamo più in mano le situazioni, l’allenatore dava le indicazioni ma noi ci mettevamo del nostro. E’ in una piazza calda come Roma, ma è giovane e ha i suoi tempi per imparare e per crescere“.

Che aveva di magico il “suo” Parma?
L’ossatura la avevamo già dalla Serie B, con Scala, poi si sono aggiunti elementi da Serie A e alcuni stranieri. Fondamentalmente ci divertivamo e portavamo in partita quello che facevamo in allenamento. Per noi era l’opportunità per giocare contro giocatori che vedevamo solo in televisione o sulle figurine. Oggi i calciatori sono più atleti e questo è andato anche un po’ a discapito della tecnica, cosa che all’epoca la faceva da padrona. I difensori non hanno più tanto contatto fisico con l’uomo, si guarda la palla: ai miei tempi in area si marcava, gli attaccanti non si lasciavano tranquilli. All’epoca in Italia c’erano i giocatori migliori, italiani e stranieri“.

Dove sono oggi le difficoltà dell’Italia e della Nazionale?
Prima i giocatori più forti del mondo venivano in Italia e gli italiani dagli stranieri hanno imparato, sono cresciuti diventando a loro volta campioni. Anche per il CT della Nazionale a quel punto era facile chiamare il “blocco”, come accaduto nell’82 con la difesa della Juve o nel ’94 con quella del Milan. Oggi è più difficile, le formazioni italiane non hanno blocchi. Anzi, su 22 giocatori in campo ci sono al massimo 4-5 giocatori italiani. Gattuso, però, sta cercando di riportare senso d’appartenenza e motivazione. Come dicevo, i giovani oggi sono insicuri e il leader deve essere il gioco. In Nazionale, non avendo l’opportunità di allenare in maniera continuativa, può soltanto cercare di mettere in campo i giocatori che si conoscono“.

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