De Rossi: “La Roma è la storia di una vita, a Genova mi ha portato il destino”

Inizia ufficialmente una nuova avventura in panchina per Daniele De Rossi. Quest’oggi, infatti, l’ex allenatore di Spal e Roma è stato presentato alla stampa come nuovo tecnico del Genoa.
Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Domenica non sarà in panchina per squalifica, dopo il rosso preso proprio qui quando allenava la Roma. Casualità?
“Questa coincidenza mi fa sorridere. Non mi meritavo l’espulsione. Ovviamente la pagherò cara perché non mi piace per niente essere a bordocampo. Da giocatore ho preso qualche rosso, da allenatore non ho fatto niente per meritarlo”.

E’ stupito dall’amore dei tifosi della Roma e del Genoa? 
“A volte non me l’aspetto, ma è bello. Ora però sono concentrato sull’amore di un’altra tifoseria. La Roma è la storia di una vita, il Boca è molto importante. Mi farebbe piacere andarmene tra qualche anno con un’altra tifoseria che mi vuole bene”.

Il Genoa ha quello spirito comune anche alla Roma e al Boca?
“La vita è piena di coincidenze. Il Boca ha la stessa filosofia dei romanisti. Quando smisi di giocare per la Roma scelsi il Boca proprio per quella passione. Qui mi sento al posto giusto, in cui può nascere un grande amore”.

Qui a Genova si può arrivare in diversi modi, che cosa l’ha portata ad accettare questo incarico?
“Il destino. Tante volte si sono chiuse le porte per occasioni che mi sembravano impossibili da perdere. A giugno ho avuto contatti con altre squadre… più che una strada fisica, mi viene da pensare a una strada metaforica. Ho trovato delle porte chiuse e alla fine sono arrivare questo opportunità, come tempo fa per la Roma. Il Genoa è una grande squadra. Per me è un grande onore, e lo dico pensandolo per davvero. Sono emozionato, contento e carico. Penso che questo ruolo vada ricoperto con onore e rispetto di dove si è”.

Quale sarà il suo modo per essere trasmesso?
“Ogni allenatore trasmette in maniera diversa il suo vivere il calcio. Io trasmetterò il mio modo di essere al Genoa. Mi avvicino ai ragazzi giovani, voglio vedere gente che pur di non perdere va oltre il proprio sforzo. So che non devo fare appelli ai tifosi, ma dobbiamo portarli dalla nostra parte. Dobbiamo far tornare il Ferraris un inferno”.

Com’è stata in questi mesi la sua esperienza a Ostia come dirigente?
“Sono ancora dirigente, sono lì con il cuore. Per me è un ruolo importante perché ho iniziato a capire meglio il pensiero che fa un presidente o un dirigente. Ricoprire quel ruolo ti permette di capire come funziona quel mondo”.

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