Cerco il mercato tutto l’anno e all’improvviso eccolo qua: la Roma e il puzzle del calciomercato tra FFP e ruoli da coprire

“Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua”, cantava Adriano Celentano, un ritornello che sembra scritto per l’attesa febbrile dei tifosi della Roma per il calciomercato estivo 2025. La sessione di mercato è ormai vicina, e per i giallorossi si preannuncia un’estate cruciale ma complessa, segnata dai vincoli del Financial Fair Play (FFP). Con Claudio Ranieri che ha lasciato la panchina dopo aver riportato la squadra in Europa League, la Roma è senza allenatore, ma a Trigoria si lavora per rinforzare una rosa che necessita di innesti mirati. Tra bilanci da rispettare e ruoli chiave da coprire, ecco come i giallorossi potrebbero affrontare il mercato, con tre opzioni strategiche per costruire una squadra competitiva nonostante le ristrettezze economiche.

Il contesto finanziario della Roma è delicato: con un debito ingente e un deficit significativo nell’ultimo anno, il club deve rispettare il Settlement Agreement UEFA, mantenendo le spese per stipendi, commissioni e acquisti entro una percentuale dei ricavi. Uno sforamento eccessivo potrebbe costare il pagamento di una multa, spingendo il DS Florent Ghisolfi a operare con cessioni strategiche, prestiti e colpi low-cost, senza rinunciare all’ambizione di migliorare una rosa che ha centrato l’Europa ma mancato la Champions League.

Anche senza un allenatore, le priorità tattiche per la stagione 2025-26 sono chiare. La fascia destra difensiva è stata un punto debole, e serve un terzino destro dinamico, capace di garantire solidità in difesa e spinta in attacco, adatto a moduli come il 4-3-3 o il 3-5-2. La retroguardia ha mostrato lacune, con errori e poca leadership, rendendo necessario un difensore centrale affidabile, giovane ma con esperienza, per rafforzare il reparto. La trequarti manca di creatività e gol, quindi un centrocampista offensivo con visione, tecnica e capacità di inserimento è essenziale per collegare centrocampo e attacco. Infine, l’attacco ha bisogno di un centravanti prolifico o di un’alternativa versatile, capace di garantire gol e continuità.

La prima opzione strategica punta su giovani e cessioni per alleggerire il bilancio. Sacrificando un centrocampista offensivo titolare e un esterno giovane con scarso rendimento, la Roma potrebbe generare plusvalenze per finanziare il mercato. Si potrebbe puntare su un terzino destro italiano con esperienza in Serie A, un difensore centrale emergente da un campionato europeo, preso in prestito con obbligo di riscatto, un trequartista under-23 da una lega minore con potenziale di crescita e una punta giovane in prestito con diritto di riscatto per contenere i costi. Questa strada ringiovanirebbe la rosa e aiuterebbe il bilancio, ma la perdita di esperienza potrebbe pesare in una squadra giovane, soprattutto senza un tecnico di personalità.

Un’alternativa è aggirare il FFP con prestiti e scambi. Proponendo uno scambio con un esterno offensivo di medio valore per un centrocampista box-to-box di una big italiana e valutando dei prestiti con l’ingaggio diviso tra i club. Gli acquisti punterebbero su un terzino destro esperto da un campionato top, in prestito con diritto di riscatto, un difensore centrale in scadenza di contratto da un club europeo, un trequartista in cerca di rilancio, preso in prestito da una squadra di Premier League o Bundesliga, e una punta giovane, già testata in campionati competitivi, in prestito con opzione. Questo approccio minimizzerebbe l’impatto economico immediato e porterebbe esperienza, ma i prestiti non garantiscono continuità e gli scambi potrebbero limitare la flessibilità futura.

Cedendo un difensore centrale e un mediano con scarso minutaggio, si libererebbe spazio salariale, valutando anche la vendita di un attaccante non centrale al progetto. Gli acquisti si concentrerebbero su un terzino destro esperto, sotto i 30 anni, da un top club europeo, un difensore centrale con esperienza in Serie A, un trequartista di qualità in prestito da un club di Liga o Premier League e una punta esperta, low-cost, capace di garantire gol anche come riserva. Questa strategia offrirebbe un mix di esperienza e qualità, con un colpo di spessore per galvanizzare l’ambiente, ma l’investimento su terzino e trequartista potrebbe spingere il bilancio al limite, e le scommesse low-cost potrebbero non rendere subito.

L’assenza di un allenatore rende il mercato un puzzle incompleto. Un tecnico offensivo porterebbe un gioco intenso e un modulo come il 3-4-2-1, richiedendo esterni fisici e un trequartista creativo. Un allenatore più flessibile potrebbe adattarsi alla rosa attuale, privilegiando un 4-2-3-1. La scelta del tecnico influenzerà gli acquisti, ma i ruoli indicati – terzino destro, difensore centrale, trequartista e punta – sono priorità universali per competere in Serie A e in Europa League.

Come canta Celentano, il mercato della Roma arriverà “all’improvviso” dopo mesi di attese e speranze. I vincoli del FFP impongono creatività: cessioni mirate, prestiti e giovani talenti saranno fondamentali. Rinforzare la fascia destra, la difesa centrale, la trequarti e l’attacco è imprescindibile per alzare l’asticella. A Trigoria serve pragmatismo: spendere poco, sognare in grande. “E all’improvviso eccolo qua”: il mercato 2025 potrebbe sorprendere, se costruito con astuzia.

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