Durante la Milano Football Week organizzata da La Gazzetta dello Sport, Marcos Cafu ha risposto con il suo consueto sorriso ad alcune domande sul presente e il passato del calcio italiano. E inevitabilmente si è parlato anche della sua ex squadra, la Roma, e dell’arrivo in panchina di Gian Piero Gasperini.
“Speriamo che possa fare bene – ha dichiarato Cafu – ma a Roma c’è pressione, è una piazza calda”, sottolineando come l’ambiente giallorosso sia uno dei più appassionati ma anche tra i più esigenti d’Italia. Un commento che conferma quanto il nuovo allenatore della Roma dovrà essere bravo non solo nella gestione tattica, ma anche nell’aspetto emotivo.
Nel corso dell’intervista, Cafu è stato poi chiamato a una scelta simbolica: Totti o Kakà? La risposta è stata diplomatica ma sincera: “Kakà è stato bravo a Milano e Totti a Roma… (ride, ndr). Sono giocatori che amavi vedere giocare, ragazzi straordinari per il calcio. Forse a Totti è mancato giocare in una piazza diversa”. Un’affermazione che apre, ancora una volta, al dibattito sul fatto che il numero 10 romanista avrebbe potuto vincere di più altrove.
Infine, una battuta anche sui grandi tecnici italiani: Capello e Ancelotti. “Parliamo di due allenatori vincenti – ha spiegato Cafu – che hanno fatto tanto per il calcio italiano. Capello ha vinto a Roma e non è facile vincere lì. A Milano invece è diverso, non si possono paragonare. Sono entrambi molto bravi”.
Una panoramica ricca di spunti da parte di uno dei terzini più iconici della storia recente del calcio, che non ha mai dimenticato il suo legame con la capitale.