FIRENZE - Prima la salvezza, poi il futuro. La Fiorentina non si lascia distrarre. Il distacco dalla terzultima della classifica, il Cagliari, si è fatto considerevole, 10 punti oltre al vantaggio nello scontro diretto, ma ora più che mai serve attenzione. C’è da tentare lo scatto in avanti nelle prossime cinque gare, quelle che porteranno alla sosta primaverile (UdineseRomaParmaBenevento e Milan). Aumentare il vantaggio dalla zona paludosa della graduatoria permetterebbe di concentrarsi subito dopo sul futuro alle porte, spazzando via ogni incertezza legata ai contratti in scadenza.

La rivoluzione

 

Di certo c’è che il 30 giugno cesseranno gli accordi con Montella e Iachini, entrambi esonerati, e scadrà pure quello di Cesare Prandelli, attualmente alla guida del gruppo. Il primo bivio su cui si dovrà riflettere sarà proprio quello della scelta del tecnico a cui affidare il progetto di rilancio viola, dopo due stagioni vissute sempre con l’acqua alla gola. La città sogna il grande profilo, quello capace di riaccendere l’entusiasmo e di riavvicinare la città alle soglie europee, da Gattuso fino a Maurizio Sarri. Questo primo step, inevitabilmente, influenzerà tutto il resto. Sarà difficilissimo, quasi impossibile, convincere Milenkovic a prolungare: il suo contratto scade nel 2022 ed è già uno dei più attenzionati. Lo aveva osservato da vicino il Milan, ma la Premier è la realtà che potrebbe garantire follie. C’è da lavorare anche su Pezzella, il capitano che tra un anno finirà in regime di svincolo, mentre resta da capire che direzione si sceglierà di imboccare con Franck Ribery.