ROMA - Justin Kluivert è pronto di nuovo a tornare in campo dopo lo stop col Lipsia per l'infortunio al polpaccio. Il giocatore di proprietà della Roma, in prestito al club tedesco (per ora 12 presenze e 2 gol all’attivo), ed è tornato a parlare sul sito ‘Sportbuzzer’ soffermandosi sulla sua condizione fisica, sull’importanza della sua famiglia ma anche sul suo futuro: “Voglio soprattutto stare in forma e fare bene in campo, poi le cose spesso si decidono da sole. Io qui sto molto bene, c’è la possibilità di rimanere ma devono mettersi d’accordo la Roma e il Lipsia”le parole dell’olandese.

Come stai recuperando dall’infortunio?
"Non ho quasi più dolore. Sto meglio, ma non ancora al 100%, il mio obiettivo è tornare ad allenarmi in gruppo il prima possibile".

Hai visto la famiglia a Natale?
"Sì, sono stato con la famiglia in Olanda nelle feste. Abbiamo festeggiato con mia mamma e i miei fratelli, è stato più o meno come al solito nonostante la pandemia. Abbiamo mangiato bene e ci siamo scambiati i regali, è stato bello passare del tempo con loro dopo così tanto".

Vi è consentito uno strappo alla regola nell’alimentazione durante le feste?
"Sono le vacanze! Dico sempre che posso mangiare un po’ di carne in più, bisogna godersele le feste per poi tornare a concentrarsi sul campo. Ma non preoccupatevi, non mi sono ingrassato".

Come hai vissuto questo 2020?
"L’ultimo anno è stato molto stressante per la testa, non siamo abituati a certe cose. Ho cercato di trovare del positivo in ogni cosa che ho fatto. Questi mesi sono fatti per passare il tempo con la famiglia e parlare molto. Sono una persona ottimista e credo che anche le difficoltà possano avere qualcosa di positivo".

Come hai passato la notte di Capodanno?
"Eravamo in quarantena nel centro sportivo. Non avrei mai pensato di trascorrerlo così, ma va bene. Fa parte di questi tempi pazzi, spero di tornare a festeggiarlo con la famiglia".

 

Sulle aspettative create da un sognome così pesante
"È sempre una questione, ma la gestisco molto bene. Personalmente non mi ha dato pressione perché non cerco disperatamente di dimostrare che sono migliore di mio padre. Mi motiva a mostrare le mie qualità. Da piccolo ho giocato all’Ajax, dove mio padre è stato per tanto tempo. Però non l’ho fatto grazie a lui, ma perché sono io un buon calciatore. A molti può essere sembrato che fossi lì grazie a lui e questo mi ha motivato molto a dimostrare al mondo che è solo merito mio e delle mie qualità se sono dove sono".

Lui ti motiva e ti incoraggia?
"Ha fatto gli stessi passi in carriera che sto facendo io. Ad esempio, ho cominciato all’Ajax da giovane e sono arrivato in prima squadra. E’ come rivedere la sua carriera in me. Se non sto facendo bene qualcosa lui me lo dice. Mi dà consigli su cosa dovrei fare diversamente o meglio. E’ bellissimo avere un padre come lui. Non ci vediamo molto spesso perché lui lavora e vive in Spagna mentre io sono in Germania adesso. Ma in questi tempi abbiamo più possibilità di accorciare le distanze, ci scriviamo e chiamiamo regolarmente. Però non parliamo solo di calcio, ma anche di Dio e del mondo".

Cosa ha detto del tuo trasferimento al Lipsia?
"Era molto felice per me. Dopotutto, lui vuole che io sia felice e pensa che sia stata una mossa saggia andare via da Roma. Il Lipsia mi si addice molto bene e sono felice di essere qui. I ragazzi in squadra sono bravissima gente, ho fatto molte amicizie. La qualità della squadra è molto alta, spero che riusciremo a conquistare molti traguardi insieme".

Come hai vissuto il trasferimento?
"È stato un po’ stressante, non solo perché è successo tutto nell’ultimo giorno di mercato. All’inizio non volevo lasciare Roma perché stavo già pensando alla nuova stagione e sperato che avrei potuto giocare di più. Quando l’offerta è arrivata dal Lipsia non ho dovuto pensarci due volte e ho preso la decisione molto velocemente".

 

Come sei stato accolto in squadra?
"Benissimo! Conoscevo molti dei ragazzi e anche loro me. Guardiamo tutti molto calcio (ride, ndr). Sono stato subito accolto in un’atmosferta molto gradevole. E ci sono molti giovani calciatori, quindi è normale che siamo subiti entrati in sintonia. Abbiamo gli stessi interessi dentro e fuori dal calcio".

Le prime impressioni sulla città
"Quando sono arrivato non c’era il lockdown, c’era più gente in giro. Sono andato spesso in città e mi piace molto. E’ diversa dalle altre in cui sono stato, più rilassata e confortevole. Ci sono molti bei negozi e ristoranti, Lipsia è una bella città. Sfortuntamente non possiamo vivere niente adesso".

Con chi trascorri più tempo fra i tuoi compagni?
"Con gli spagnoli, Dani Olmo e Angelino. Ma anche con Tyler Adams e ora Dominik Szoboszlai che è appena arrivato. Con lui gioco molto a Backgammon. Poi Forsberg è il mio ‘big brother’ (ride, ndr). Ma tutti sono dei bravissimi ragazzi".

Hai segnato due gol fino ad ora: sta andando come ti aspettavi?
"Il primo gol è molto importante per un attaccante. Mi sono sentito sollevato, perché il primo è sempre il più difficile per me. Poi sono stato più rilassato e il secondo è arrivato subito. Ora sono infortunato, ma presto starò di nuovo bene e ripartirà da dove ho lasciato. Non vedo l’ora di tornare e segnare".

Il prestito dura solo per una stagione: speri di stare qui più a lungo?
"Come prima cosa voglio stare in forma fisicamente, giocare bene e segnare. Le cose spesso si decidono da sole. Ma posso dire che sono molto felice qui e mi sento molto bene. Di sicuro c’è anche la possibilità che resti più a lungo, ma questo include che due club decidano. Richiedimelo a fine stagione".