ROMA - Lo stadio di Tor di Valle continua a far discutere, anche all’interno della maggioranza grillina del Campidoglio. La Raggi, dopo aver sostenuto il progetto della Roma, martedì si è detta disposta a valutare anche altre aree. Molti consiglieri del M5S, da sempre scettici su questo progetto, non la seguono. Per la Roma abbandonare il dossier di Tor di Valle significherebbe ripartire da zero. I Friedkin puntano a rivedere il progetto. I rapporti con il Comune si sono deteriorati ed erano cominciati male sin dall’unico incontro con la sindaca, che Friedkin ha voluto in campo neutro, presso l’ambasciata americana. Anche l’opposizione continua ad essere contraria. Ieri alla commissione urbanistica del IX Municipio sullo stadio a Tor di Valle «si è consumata una vergogna istituzionale intollerabile: il dipartimento Urbanistica, il presidente municipale, i proponenti e l’As Roma, snobbano un municipio, che per numero di abitanti rappresenterebbe la tredicesima città italiana», ha detto Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina. «Questo atteggiamento denota che l’amministrazione non ha modificato le sue modalità di agire sullo stadio. L’As Roma delega a partecipare alla commissione un architetto che si occupa dei Roma store: è un chiaro segnale che per la nuova proprietà Tor di Valle non è più una priorità. Resta invece l’interesse della Raggi a questa operazione solo per propaganda elettorale».