ROMA - Nel gelo di Cluj, tra freddo e nebbia, la Roma coglie il terzo successo su quattro partite europee e stacca il biglietto per i sedicesimi di finale di Europa League con due gare di anticipo. I modesti rumeni, dopo essere stati travolti per 5-0 all'Olimpico, stavolta limitano i danni - riuscendo anche a tenere aperta la partita per un tempo - ma non riescono ad evitare la sconfitta: un'autorete di Debeljuh e un rigore di Veretout sigillano la gara, lasciando Fonseca al primo posto del girone (1o punti) e con tante belle risposte dalla sua squadra, decimata soprattutto in difesa. Senza Fazio e Kumbulla fuori per Covid, mancavano infatti anche Smalling, Mancini e Ibanez ma Cristante ha saputo disimpegnarsi bene con Juan Jesus a gestire il reparto arretrato, senza soffrire mai più di tanto gli avversari. Davanti un recuperato Pellegrini insieme a Perez e Mayoral, un terzetto inedito che nel primo tempo ha prodotto solo una vera palla gol, sparata dal centravanti spagnolo addosso al portiere.

Cluj-Roma, ci pensa Veretout: punizione che provoca l'autorete e raddoppio su rigore

 

Nella ripresa la partita si sblocca alla prima occasione: punizione velenosa di Veretout in area, tocco decisivo di Debeljuh e portiere rumeno battuto. Il vantaggio raffredda ancora di più una gara mai infiammata, poi passata l'ora di gioco Fonseca cala anche gli assi Dzeko e Mkhitaryan: la mossa paga subito, l'armeno chiede il triangolo a un compagno ottenendolo da un difensore avversario, pallonetto che il portiere intercetta per poi franare sul romanista, rigore generoso trasformato dal regista francese. È il 2-0 che spegne tutte le velleità rumene di rimonta (poche, anche se Pau Lopez comunque viene impegnato da Pereira nel finale) e che consegna alla Roma il passaggio del turno con due turni di anticipo: traguardo importante per potersi concentrare esclusivamente sul campionato, a partire dalla supersfida con un Napoli con Maradona nel cuore.