«Coach», all’americana. Così Stefano Pioli viene definito sul comunicato d’addio a Paolo Maldini. Un dettaglio, o forse no. Perché in realtà qualcosa cambierà anche nel ruolo del tecnico rossonero, che gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di RedBird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione.

Con la nuova organizzazione, Pioli sarà più coinvolto nei processi decisionali che porteranno all’acquisto di questo o quel giocatore. Non un vero e proprio ruolo da manager all’inglese, dove gli incarichi allenatore e direttore sportivo praticamente coincidono, alla Arsene Wenger ai tempi dell’Arsenal per intenderci, ma di certo qualcosa di diverso rispetto ad oggi. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà.

I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (mai davvero approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ritrovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri.

Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore.

Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire. Ieri dalla Spagna è arrivata la notizia secondo la quale Diaz tornerà al Real Madrid e rinnoverà fino al 2027. Somiglia molto a un addio definitivo al Milan.