Soltanto quattro giorni fa Mateo Retegui aveva debuttato in Nazionale con un gol all’Inghilterra, nella sconfitta degli azzurri al Diego Armando Maradona di Napoli. Adesso l’italo-argentino si è ripetuto a Ta’ Qali, nel match con Malta (sempre valido per le qualificazioni europee), con un bel colpo di testa sugli sviluppi di un angolo, battuto da Tonali, che risveglia un’Italia in difficoltà fin dai primissimi minuti. E la sua esultanza è curiosa.

Si rivolge al pubblico e con le mani «disegna» una lettera M. Il motivo? Non è solo l’iniziale del suo nome, Mateo, ma è in onore di mamma Maria e della sorella Michela. La madre, Maria Grandoli, è una ex giocatrice di hockey sul prato. Così come il padre Carlos, che ha giocato nella Nazionale argentina dal 1989 al 2006, per poi conquistare la medaglia d’oro come c.t. all’Olimpiade di Rio de Janeiro del 2016. Genitori illustri per un ragazzo che sta ripagando nel migliore dei modi la fiducia di Roberto Mancini, che lo ha voluto, corteggiato e convinto a scegliere la maglia azzurra, lanciandolo dal primo minuto sia con l’Inghilterra sia con Malta.

Con due gol. Questo di domenica 26 marzo è molto importante perché ha sbloccato il match. E l’esultanza dell’attaccante mostra tutto il suo attaccamento alla famiglia. Papà Carlos non lo lascia mai solo, ma il pensiero di Retegui è andato subito alle sue donne: mamma Maria e la sorella Michela. Due talismani per lui.