La Lazio pareggia 1-1 a Verona e si ritrova scavalcata in classifica dalla Roma, che ha vinto nell'anticipo a Empoli. È comunque quarta nella corsa alla Champions League, approfittando degli stop di Atalanta Milan.


 

Nel primo tempo a partire forte sono i padroni di casa, che sprecano da due passi con Doig: lo scozzese non riesce a ribadire in porta un tiro di Ngonge respinto corto da Provedel. La squadra di Sarri reagisce creando due occasioni con Immobile, che non riesce a superare Montipò prima con un sinistro potente e poi con una conclusione ravvicinata di punta. Al 38' Provedel è chiamato alla grande parata su un tiro a giro dal limite di Depaoli, ma nel finale di tempo entra in scena Pedro. Prima sfiora il vantaggio con un sinistro alto, poi lo trova, al 45', con una grande giocata: servito da Cataldi, controlla in area, si gira su se stesso e calcia sul secondo palo freddando il portiere.

 
 

Il Verona però non pare accusare il colpo e in avvio di ripresa trova il pareggio con Ngonge, l'uomo più pericoloso dei gialloblù fino a quel momento: calcio di punizione dall'esterno battuto benissimo sul primo palo da Lazovic, il belga prende il tempo a Casale e di testa trova il suo primo gol in serie A. Ma non basta perché il centrocampista serbo al 53' colpisce in pieno il palo destro poco sotto all'incrocio. Subito dopo i gialloblù invocano un rigore per un contrasto in area tra Lasagna e Marusic . E al 56' Doig, di nuovo, ha un'occasione d'oro che Provedel è provvidenziale a respingere in corner.

È il Verona a giocare meglio, anche se al 74' Zaccagni si divincola in area e incrocia con il destro mancando la porta di Montipò non di molto. Il forcing finale — Zaccagni viene fermato sulla linea al 95', ma c'era gioco fermo per un fallo in attacco — però non basta agli uomini di Sarri, mentre il Verona accorcia di un punto sullo Spezia quartultimo e incamera un po di ossigeno.