Fuorigioco semiautomatico in Serie A dal 4 gennaio. Casini: "Come al Mondiale, siamo pronti"
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"Siamo pronti ad applicare, anche in Italia come al Mondiale, il fuorigioco semiautomatico già dalla ripresa del campionato il prossimo 4 gennaio". Lo ha annunciato il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini, ospite - insieme al presidente del Museo del Calcio di Coverciano, Matteo Marani - su Rai Italia, online su Raiplay. Nel corso della trasmissione Casini ha spiegato alcuni elementi del progetto di riforma della Serie A che verrà presentato il prossimo 15 dicembre "Dopo la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale come Lega abbiamo sentito il dovere di esaminare lo stato dell'arte e proporre delle riforme che attraversano tutti gli ambiti: dal settore sportivo - per esempio migliorare la Var, migliorare i tempi effettivi - alla valorizzazione dei giovani, elemento qualificante della riforma. Vorremmo - ha aggiunto Casini - investire sulle Youth Finals e concentrare in una sola settimana tutte le finali di campionato giovanile in uno stesso posto, primavera e under, in modo da avere un unico grande evento per il calcio giovanile. Anche l'aiuto alla Nazionale - ha proseguito - è dentro al pacchetto delle riforme con la valorizzazione dei giovani e la disponibilità per gli stage. In generale, un maggiore impiego di giovani attraverso le seconde squadre e, in questo caso l'esperienza della Juventus, è stata un'esperienza molto positiva".
Casini: "Ecco perché i club vogliono pagare i debiti a rate"
"Ho un ottimo rapporto con tutti i presidenti. Lotito? È uno dei presidenti con cui ho ottimi rapporti. La riforma non può che essere portata avanti che da tutte le componenti. Certo ormai dopo diversi mesi mi rendo conto che la Lega piace e interessa a tutti. Io credo che la cosa più importante è che tutti si concentrino sulla propria componente così si lavora bene tutti insieme". Casini ha anche parlato della vicenda delle rateizzazioni fiscali per le società di calcio in un momento in cui, tra inchieste giudiziarie ed emergenze varie, i club sono al centro di enormi polemiche. "Si stanno raccontando cose che non sono vere, è un classico argomento fantoccio. Questa vicenda nasce più un anno fa, quando, per molti motivi, per lo sport il sistema dei ristori, dei contributi diretti che era stato messo in campo per la maggior parte degli operatori, comprese società, non aveva funzionato. Il danno principale - ha spiegato Casini - che ha subito lo sport italiano dalla pandemia è stata la mancanza di liquidità che ha afflitto tutti i settori merceologici. Impianti chiusi e sponsor che non hanno più pagato. Lo Stato ha sospeso il pagamento delle tasse. Lo ha sospeso per quattro mesi. Arrivati alla scadenza si è reso conto che non bastava e ha continuato a sospenderli. E li ha sospesi altre due volte per arrivare a 11 mesi di sospensione perché non c'era liquidità. Allora la richiesta dello sport italiano, non solo del calcio, è: se non abbiamo liquidità adesso, paghiamo tutto, ma fatelo pagare a rate. Perché dobbiamo pagare tutto insieme? Allora, era meglio sospendere".
Rebecca Corsi nel Consiglio di Lega
Fonte:
La Repubblica