Gianluigi Buffon è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua straordinaria carriera calcistica, non solo in campo ma anche nella sua Academy, la Buffon Football Academy inaugurata stamane a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Una scuola per i futuri numeri uno che sognano di ripercorrere le orme del loro mentore. Buffon, intanto, sarà chiamato a prendere una decisione importante sul suo futuro in campo.

Buffon sul suo futuro 

 

Nella conferenza stampa di presentazione della Buffon Football Academy, Buffon ha parlato anche del suo futuro: "La decisione tra smettere di giocare e continuare l'ho presa: continuerò. Questo è un dato di fatto perché mi sento ancora bene e mi sento forte. Le prestazioni che ho fatto sono la risposta migliore. A una certa età poi ho trovato una certezza: le risposte più grandi te le danno i compagni di squadra. Quando entri nello spogliatoio percepisci cosa pensano di te. La stima mi ha fatto capire che è giusto che continui. Più avanti svelerò qualche retroscena avuto con i miei compagni, che mi hanno dato tanto. Non ho preso decisioni avventate. Non sono uno che ama fare stare sulle spine la gente, non è nel mio carattere. Sul tavolo ho tante proposte che muovono cose diverse. Si passa da squadre attrezzate anche per fare una buona Champions, con un ruolo di primaria importanza, altre che ambiscono anche a vincerla la Champions, ma con un ruolo secondario, e questo non voglio farlo, l'ho fatto solo per la Juve. Poi ci sono squadre che rappresentano il ritorno alle mie origini, che muovono qualcosa dentro di me a livello di sentimenti. Questi diventano entusiasmo ed energia. So perfettamente dove posso spingermi e quello di cui ho bisogno. Sto mettendo tutto sulla bilancia, quello che avrà il peso più grande mi farà prendere la decisione finale. Il mio agente arriverà domani, ci vedremo e nel giro di tre o quattro giorni scioglierò i miei dubbi".

Le parole di Buffon all'inaugurazione della sua Academy

Parlando all'inaugurazione della sua Academy, il portierone ha dichiarato: "Questo secondo me e le mie conoscenze può essere il metodo non migliore, ma sicuramente può portare a delle basi per aiutare i ragazzi a sviluppare il proprio talento. Continuerò a coltivare la mia grande passione. Abbiamo avuto contatti dall'estero per poterci trasferire anche a lavorare fuori ed è una proposta che prenderemo in considerazione già dal prossimo anno. L'entusiasmo è tanto e mi ha fatto piacere. Se mi impegno e ci metto la faccia, voglio che le cose vengano fatte nel miglior modo possibile. È un'esigenza che ho avuto e continuo ad avere. Quello del portiere è un mestiere delicato e come sempre va fatto con grandissima passione. Arriveremo nel giro di poco ad essere un punto di riferimiento globale. Questo è il nostro target e il nostro obiettivo. Vogliamo diventare un'università per i portieri. La più grande soddisfazione sarebbe quella di mandarli via con la sensazione di aver fatto un'esperienza unica. Avendoci parlato penso che ci stiamo riuscendo"

Buffon: "Ai portieri oggi viene chiesto di saper giocare il pallone"

 

"Il portiere sente dentro di sé un trasporto naturale, un amore, per la parata. Ci vuole anche una componente di follia e coraggio non indifferente - continua Buffon -. Come tutte le cose in questi anni c'è stata un'esagerazione nel voler utilizzare il portiere in un certo modo rispetto a quello che è realmente il suo obiettivo che è quello di non prendere gol. L'evoluzione tattica fa sì che il portiere debba dare del tu al pallone, lo trovo giusto e per questo ho voluto anche continuare a giocare. È stato un miglioramento della mia carriera, ma non bisogna eccedere. Un portiere deve trovare godimento a fare una parata straordinaria, non un assist. Cosa cambia tra un portiere che cerca la parata e uno che invece copre lo specchio? Ci sono due filosofie, quella attendista, quei portieri che cercano di occupare più spazio possibile nella speranza che il pallone lo colpisca, poi c'è quella più proattiva, si cerca l'azione. Per cultura e carattere mi è sempre piaciuto andare alla ricerca di un intervento, ma non condanno certo l'altra scelta".

Buffon sul malore di Eriksen

 

Gianluigi Buffon ha parlato anche del malore accusato da Christian Eriksen al 43' del match tra Danimarca e Finlandia: "Non ho visto le immagini e non avevo troppa voglia di vederle, sono stati momenti scioccanti e non volevo vivere questa angoscia. In questi casi si possono fare solo milioni di riflessioni in 10 minuti. La speranza che potesse dare le risposte che poi ha dato era l'unica cosa che tutti attendevamo per far ripartire l'evento in modo normale. Se ci fosse stata la tragedia, tra la pandemia e tutto quello che abbiamo passato, sarebbe stato necessario bloccare tutto e sarebbe stata davvero una tragedia sia umana che sportiva".